Intervista a Monica Catanese

Monica CataneseIntervista rilasciata nel 2007.

Allora Monica, sono passati quasi 12 anni dalla fine di Non è la Rai. Cos’è successo in tutto questo tempo e chi è Monica oggi?
Finita Non è la Rai purtroppo ho fatto l’errore di tornare a Napoli e per questo poi non ho più avuto occasione di fare grandi cose nel mondo dello spettacolo. Ho fatto solo “Furore” e qualche altro programma prevalentemente a livello regionale.

Però i fan napoletani sanno bene che Monica in tutti questi anni non è mai stata ferma un attimo, ma ha fatto tanta gavetta nelle tv campane. Cosa hai imparato da tutte queste esperienze?
E’ vero, non sono mai stata ferma a lungo. Tutte le cose che ho fatto successivamente sono state carine, garbate e mi hanno insegnato molto, come ad esempio i programmi con i “Teandria”. Lo scorso anno ho partecipato a “Guarda che è l’una”, in cui avevo una mia rubrica, facevo dei servizi, anche se per vari motivi l’esperienza è durata poco. Poi sono stata impegnata con un programma sportivo, sulle barche sempre per Canale 21.

Ci risulta che l’ultimo anno non facesti parte del cast dalla prima puntata, sei rientrata qualche settimana dopo. Come mai?
Non ricordo benissimo ma l’ultimo anno credo che fosse un problema di documentazione, delle carte che non erano a posto… Non ricordo bene, fatto sta che per questi motivi burocratici saltai i primi due mesi di trasmissione.

Allora non è vero, come si diceva, che Gianni avesse tenuto ferme alcune di voi, per poi inserirvi in corsa a programma già iniziato…
No, assolutamente no. Almeno nel mio caso il problema era, appunto, burocratico.

Raccontaci il tuo provino…
Quando sono arrivata a Cinecittà e ho visto l’ondata di ragazze in coda ad aspettare mi ero molto scoraggiata! Anche perché metà delle ragazze non lo fecero proprio il provino per motivi di tempo. Poi furono le classiche selezioni: ho fatto il primo poi il secondo e alla fine sono stata scelta. Devo ammettere che ancora non so come, è stata veramente una grande fortuna, forse l’unica che abbia mai avuto. Ci penso spesso, anche quando ne parlo con gli amici che magari mi chiedono se al provino avessi avuto qualche raccomandazione. Non le avevo e se le avessi avute non mi farei problemi a dirlo, soprattutto dopo tutto questo tempo. All’epoca vivevo a Roma, e quando venni a sapere dei provini telefonai; trovai il telefono libero e già quella fu una bella fortuna. Andai nel panico e feci parlare la mia mamma. Ride.

E invece dicci un po’, hai mai provato a proporti, a metterti più in luce agli occhi di Gianni? A chiedere più spazio?
No. Era lui a decidere tutto e poi io non sono proprio il tipo che si propone. Forse è un difetto ma sono così neanche adesso, nemmeno per cose in ambito regionale lo faccio mai. E poi, ripeto, era lui che decideva tutto. Quando per esempio mi chiamò per dirmi che avrei cantato una canzone io non me lo aspettavo proprio e ci restai proprio di sasso, infatti la prima volta se andate a riguardare il video tremavo come una foglia. Comunque anche se non ero sicuramente la ragazza più in luce del programma per me è stata una grandissima soddisfazione riuscire a fare tutto quello che ho fatto anche perché eravamo talmente tante!

Monica CataneseCi racconti del tuo rapporto con i fan, in particolare con quelli napoletani? 
Io ero una di quelle che all’uscita dal centro Palatino si fermava sempre. Ricordo che i miei fan napoletani mi portavano le sciarpe del Napoli, le magliette, gli orsacchiotti… Ci penso spesso, restavano fuori da quel cancello anche per ore. Non parliamo poi della serata che abbiamo fatto a Napoli al Palapartenope! C’erano Marzia, Alessia Gioffi, Maria Teresa, Pamela e ovviamente, essendo napoletana, non potevano non chiamare anche me! Mamma quante emozioni! Se ci penso ora mi sembra un’altra vita. Non ero libera di camminare per strada, proprio non potevo e non perché mi fossi montata la testa ma perché venivo assalita dall’affetto della gente.

Quindi di serate ne facevi?
Sì, quella del Palapartenope è una di quelle che ricordo con maggiore affetto, ma ne ho fatte anche in discoteca o per festa private. E con le serate guadagnavo dei bei soldi!

Quanto guadagnava una ragazza di Non è la Rai?
Io che avevo 2 canzoni e non ero nessuno, prendevo dalle 600 alle 800.000 lire a serata. In trasmissione invece 100.000 lire al giorno, perché venivo da Napoli, chi invece era di Roma prendeva 50.000 lire.

Delle punizioni di cui si è tanto parlato invece cosa ci dici?
Punizioni? Era vietato fare serate in discoteca… ma le facevamo tutte lo stesso! Se lo venivano a sapere venivamo riprese. Ma era un discorso che riguardava fondamentalmente le ragazze più in vista del programma. Io si può dire che non fossi nessuno lì dentro e per questo con me non erano così rigidi.

Avevi stretto rapporti di amicizia a Non è la Rai?
Sì, avevo legato molto con due ragazze che si chiamano entrambe Francesca. Di una non ricordo il cognome ma vi posso dire che era romana. L’altra invece era la palermitana Francesca Picone con la quale in realtà litigai per delle incomprensioni.



E attualmente sei in contatto con qualcuna delle tue ex colleghe?
Negli anni ho rivisto Antonella Mosetti, Alessia Merz, Miriana, le gemelle Costanzo, ma non sono in contatto con nessuna di loro. Solo con Eleonora quando sono a Roma ogni tanto ci sentiamo.

Se ti chiedessi la ragazza più brava di Non è la Rai?
La risposta è scontata: senza dubbio Ambra! Anche Pamela era brava ma nessuna poteva competere con Ambra, nessuna era al suo livello.

E se invece ti chiedessi quella che forse ha avuto più spazio di quanto ne meritasse realmente?
Tipo una sopravvalutata? Ti potrei dire chi non sopportavo io, ma una sopravvalutata non saprei. Anche perché comunque se Gianni credeva in una di noi evidentemente vedeva qualcosa che la potesse far emergere. E chi sono io per contraddire un professionista come lui? A me in generale non piacevano quelle che si atteggiavano, perché la trovo veramente una cosa senza senso!

Tu hai anche partecipato per due volte al programma veline, cosa ci racconti di quell'esperienza?
Esperienza bellissima, tant’è che vi partecipai tutti e due gli anni, sia nel 2002 che nel 2004! C’era una bella atmosfera, era una cosa allegra e poi Teo Mammuccari è troppo forte. Lo scopo era quello di divertirmi, non ero lì perché volevo vincere a tutti i costi... Anche se sognare non costa niente e non ha mai fatto male a nessuno.

Tra l'altro se ricordiamo bene hai anche partecipato al primo esperimento italiano di scuola per veline, giusto? Questa cosa uscì anche su di un quotidiano...
Forse vi riferite a “Quizzolotto”, un programma Rai di cui abbiamo registrato solo la puntata zero che poi non è mai andata in onda...

L’articolo parlava di un corso per veline sovvenzionato dalla regione, c’era una foto di gruppo dove comparivi anche tu...
Questa cosa non mi risulta, forse si tratta di una foto fatta durante una manifestazione qui a Napoli nella palestra di Carmen Russo...

Monica CataneseFra l’altro tu hai anche preso parte, seppur con un piccolo ruolo, ad un film con Gigi D'Alessio. Credi che nel tuo futuro ci possa essere la recitazione?
Oltre a quell’esperienza ho avuto anche diversi piccoli ruoli nella fiction di Raitre “La squadra”, per non parlare dei mille provini sostenuti per altre parti. Se mi chiedi se mi piacerebbe fare cinema la risposta è sì, a chi non piacerebbe? Ma devo anche ammettere che non credo di essere tanto portata.

Lo scorso anno hai preso parte ad alcune puntate di "Uomini e donne" su Canale 5, come ti sei trovata?
Mi sono trovata molto bene, ho stretto anche alcune amicizie, ad esempio con Fernando e Cristiano, ma non è il tipo di trasmissione che fa per me, diciamo che mi sono quasi autoeliminata. Il corteggiamento è una cosa così intima e personale già nella vita reale, sotto l'occhio delle telecamere perde la sua essenza, la sua spontaneità. E quindi ho capito che non sarei riuscita ad esprimermi come veramente ero li dentro, in poche parole ho indotto il tronista ad eliminarmi.

Se dovessi ricordare un’occasione mancata, oppure un rimpianto, quale sarebbe? 
Un rimpianto è quello di essere tornata a Napoli una volta finita l’esperienza di Non è la Rai. Avrei avuto molte più occasioni restando a Roma e restando in contatto con gli addetti ai lavori.

Quindi tornando indietro, cos’è che rifaresti?
Avrei dovuto fare come facevano le altre, dovevo essere un po’ più lecchina, un po’ più furba. Pensate che a volte invece mi scocciava anche andare in trasmissione. Io prendevo tutto come un gioco e per alcuni versi ho fatto bene a prenderla così, però poteva anche essere un’occasione da sfruttare meglio. Ma avevo solo quindici anni e non ci pensavo a queste cose.