Intervista a Simona Manuli

Simona ManuliIntervista rilasciata nel 2007.

Allora Simona, sono passati 15 anni da quando per te è finita l’esperienza di Non è la Rai. Cos’è successo in questo lungo periodo?
In 15 anni sono successe davvero tante cose, cercherò di raccontare le più importanti. Dopo Non è la Rai ho definitivamente abbandonato il mondo della televisione per ritornare ai miei grandi amori che sono il teatro e il balletto classico. Scelta quasi obbligata vista la mia formazione artistica: sono molto orgogliosa di ricordare che sono una ballerina professionista diplomata dopo 8 anni di studio in una scuola prestigiosa come quella del Teatro dell’Opera di Roma. Ho lavorato duramente sin da bambina per raggiungere gli obiettivi che mi ero proposta. Ho fatto molti sacrifici e molto spesso ho rinunciato alle piccole gioie degli adolescenti, compresa la discoteca e le gite con gli amici. In questi anni ho lavorato tantissimo, mi sono tolta tante soddisfazioni, ma sopratutto sono cresciuta molto dal punto di vista professionale. Nella vita privata invece ho dedicato tutta la mia passione e le mie energie alla famiglia, sia quella di origine che quella formata da mio marito e dalla mia bellissima bambina.

Tu hai partecipato alla prima mitica edizione del programma. Ci racconti del tuo provino e come mai decidesti di farlo?
Come forse già sapete, avevo già partecipato come prima ballerina a due edizioni di “Domenica in…” trasmissione che è stata una delle esperienze più belle e significative della mia vita. Si può dire che fui promossa sul campo, non ci fu quindi bisogno di nessun ulteriore provino.

Come mai decidesti di lasciare il programma dopo la prima edizione?
Sono andata via perché fui chiamata a Cagliari per fare quella che poi è la mia professione: la ballerina classica. E quindi ho seguito il mio primo amore, quello per il teatro, dove tuttora lavoro. Poi si trattava comunque di rientrare qui nella mia città, che sebbene non offra tantissime cose, mi era sempre rimasta nel cuore. Del resto avevo trascorso già molti anni a Roma, dove avevo seguito la mia famiglia e avevo iniziato a studiare danza. Lì poi mi presero per “Domenica in…” dove il primo anno facevo la prima ballerina e il secondo “l’attrazione”…

L’attrazione?
Sì, era così il mio tipo di contratto, facevo un po’ tutto compresi i giochini con i bambini in cui mi ero specializzata. L’anno dopo fui chiamata per Non è la Rai e allo scadere del contratto a fine luglio, sono rientrata nella mia città. Ovviamente nel corso degli anni sono poi spesso ritornata a Roma anche per lavoro.

Simona ManuliL’anno dopo che tu andasti via scoppiò il vero successo della trasmissione, con le operazioni di merchandising, le compilation ecc. Ti sei pentita un pochino in quel momento di essere andata via?
Beh ti direi una bugia se ti dicessi di no. A volte ho pensato di essere stata un po’ affrettata nel tornare subito a Cagliari, magari restando un’altra stagione chissà cosa sarebbe potuto accadere. Certo, sono domande che mi sono posta ma nonostante tutto sono molto contenta delle scelte che ho fatto, perché il teatro è sicuramente un ambiente che mi si addice di più, mentre in televisione in un modo o nell’altro sei portata a scalpitare, c’è un modo diverso per emergere e metterti in evidenza che probabilmente mi appartiene poco anche solo per motivi caratteriali: da buona sarda sono una persona abbastanza riservata e la riservatezza si sa è una dote che non va a braccetto con quello che è il mondo della televisione.

Ci racconti una giornata tipo di una ragazza di Non è la Rai?
La giornata iniziava alle 10:30 del mattino e finiva alle 19:00. Prima della trasmissione c’erano i preparativi della diretta e delle lezioni di canto e danza, poi la pausa pranzo e poi nuovamente le prove per le puntate da mandare in onda durante la settimana.

Serate in discoteca ne facevi?
No, serate non ne ho mai fatte, ma per il semplice motivo che non me l’hanno mai chiesto. Noi del primo anno non ne facevamo, non c’era ancora questo boom delle serate. Certo, ci invitavano come ospiti, avevamo i fan che ci aspettavano fuori dal centro Palatino per foto e autografi, uscivano spesso articoletti sui giornali che ci riguardavano, ma serate in discoteca nell’anno in cui ho partecipato io non se ne facevano.

Hai provato a metterti più in luce? Per esempio cantare o ballare per avere una maggiore visibilità?
Sono tutte cose che ho fatto! E chi abitualmente guardava la trasmissione sa che ho fatto quasi tutti i giochi (compreso il sette e mezzo di Antonella Elia e le competizioni tra bionde e more) e naturalmente tutti gli special.

Hai stretto rapporti di amicizia con qualche collega in trasmissione?
Sì e no. Certo non si può parlare di amicizia, ma ovviamente non puoi vivere quasi otto ore al giorno con le stesse persone e non instaurare almeno una buona convivenza.

Simona ManuliC’era invece qualche collega con la quale era difficile relazionarsi?
Ho il temperamento tipico delle ragazze sarde, se qualcosa non ci piace o non ci va tagliamo subito corto, prima di arrivare allo scontro vero e proprio. Se poi proprio ci stuzzicano diventiamo delle vere iene. Comunque la mia politica è sempre stata quella del “Vivi e lascia vivere”.

Hai mantenuto i contatti con qualche ex collega di Non è la Rai?
No, con nessuna.

Chi menzioneresti se ti chiedessimo chi era la ragazza più bella di Non è la Rai?
C’erano davvero tante bellissime ragazze e soprattutto tutte naturali, non come adesso che sono tutte rifatte!

E se ti chiedessimo chi era la più brava?
Naturalmente Simona Manuli.

Invece quella che era sopravvalutata rispetto alle sue reali capacità?
No comment!

Chi è oggi Simona Manuli?
Oggi Simona Manuli è una giovane donna serena e appagata. Per certi versi si piace più di prima, forse perché è più sicura o forse perché ha un marito così meraviglioso che non fa altro che ripeterle che è unica al mondo per bravura e bellezza… Sarà vero?

E se invece ti chiamassero oggi e ti dicessero “Simona vuoi partecipare ad un reality?” accetteresti mai?
Io sono una persona che non si è mai preclusa nulla nella vita e sono convinta che qualsiasi esperienza in un modo o nell’altro possa arricchirti di qualcosa. Quindi vi dico che probabilmente risponderei di sì. Certo, poi è sempre da vedere di che tipo di reality si tratta, ma sarei ipocrita se ti dicessi che non accetterei a priori.



Progetti per il futuro?
Ho da poco ripreso a lavorare con delle piccole cose perché ho avuto la mia bambina solo quindici mesi fa, quindi un po’ di tempo per rimettermi in forma e ora mi sono rimessa in carreggiata e sono pronta per la prossima stagione. Del resto io porto avanti anche un’altra passione che è quella di insegnare ai bambini della scuola materna.

Per finire, alla luce della tua maturazione personale e artistica, rifaresti Non è la Rai?
Rifarei certamente tutte le cose che ho fatto, Non è la Rai compresa.