Intervista a Shaila Risolo

Shaila RisoloIntervista rilasciata nel 2007.

Allora Shaila, sono passati 12 anni dall’ultima puntata di Non è la Rai. Cosa è successo per sommi capi nella tua vita in questo lungo periodo?
Sono cresciuta, maturata, ho visto un sacco di cose e di mondi. Ho vissuto intensamente e con passione, ho studiato un sacco e studio ancora per diventare giornalista. Vorrei realizzare un sacco di sogni e conoscere tutto il mondo e tutte le culture che lo popolano. Sono stata per un po’ in Spagna, a New York e ora ho in programma di fare un lungo viaggio in Thailandia. Appena finita Non è la Rai ho avuto un totale rifiutato per il mondo dello spettacolo; così mi sono immersa negli studi e ho cercato di scrollarmi di dosso la “Shaila di Non è la Rai” che era un personaggio che proprio non mi apparteneva. Ma che dire… E’ difficile fare una valutazione di 12 anni di vita, che vanno dai 13 ai 25 anni, è come raccontare una biografia. Diciamo che in questi anni il mio scopo è sempre stato e continua ad essere quello di diventare una persona di valore, che offre un contributo prezioso alla vita, anche solo a quella di una persona. Ho sempre vissuto con in testa l’idea che l’amore è il motore del mondo e la ragione che giustifica ogni nostra azione e per questa convinzione a volte ho anche pagato e ho capito che in fondo un po’ di sano amor proprio non guasta e non è mai fuori luogo.

Chi è Shaila oggi?
Una normale ragazza di 25 anni. che cerca una propria autonomia e un proprio ruolo nel mondo. Che cerca di farsi strada fra le intricate fila di un mondo difficile. Adoro le arti in generale, dal cinema alla musica, dalla pittura alla fotografia. Studio, lavoro, mi alleno con la capoeira e convivo con il mio ragazzo a Roma. Ma, soprattutto, cerco di guardare sempre il sole! Sono curiosa e spontanea, credo nell’amicizia e nella libertà, nel senso più elevato del termine… Insomma sono un acquario a tutti gli effetti!

Parliamo un po’ di Non è la Rai. Diciamo subito che tu arrivasti ed in pochissimo tempo diventasti una mascotte. Ti fu dedicato tanto tanto spazio. L’impatto con una popolarità così grande dev’essere sicuramente forte per tutti, figuriamoci per una ragazzina di appena 11 anni! Come vive una ragazzina di quell’età un’esperienza così forte?
Lì per lì l’ho vissuta molto bene, prendendo il lato divertente della cosa. In realtà poi ero molto timida e all’esterno potevo dare l’impressione della ragazza snob che “se la tirava” ma in realtà era solo insicurezza e timidezza la mia.

E invece all’interno dello Studio Uno come fu accolto il vostro arrivo e lo spazio che vi fu dato? Perché è facile immaginare che per dare spazio a voi sicuramente a qualcun’altra veniva tolto…
In realtà io non ho avvertito questa ostilità da parte delle altre ragazze, non so dire se realmente ci sia stata o meno. Anche perché ero talmente piccola che non avevo ancora sviluppato quella “malizia” che ti fa guardare le cose con occhi disincantati. Per cui, ammesso che queste invidie ci siano state, io non le ho notate.

Shaila RisoloCosa ti ha dato e cosa ti ha tolto Non è la Rai?
Credo che Non è la Rai mi abbia più dato che tolto. Mi ha dato tanto, mi ha fatto crescere più in fretta, mi ha permesso di dare un’occhiata da vicino a questo dorato mondo dello spettacolo intorno al quale c’è tanta curiosità, mi ha dato la possibilità di vederlo da vicino e di poterlo raccontare come esperienza vissuta in prima persona. All’epoca potevo pensare che mi avesse tolto qualcosa ma vedendo l’esperienza con il senno di poi il bilancio è più che positivo. Se proprio dovessi indicarti qualcosa che mi ha tolto, ti direi la spensieratezza dell’anonimato che forse a quell’età un po’ ti manca. Per esempio all’epoca io non vivevo a Roma ma in un posto molto piccolo della provincia, per cui spesso ero al centro dell’attenzione, tanta gente mi si avvicinava e mi chiedeva in continuazione della trasmissione, di questa o di quella ragazza… In alcuni momenti sentivo di essere solo “Shaila di Non è la Rai” e magari avrei preferito che le persone mi vedessero semplicemente come “Shaila”, che mi apprezzassero per quello che ero e non per il lavoro che facevo. Per fortuna avevo comunque chi mi voleva bene già da prima che iniziassi a fare Non è la Rai e che ha continuato a farlo indipendentemente dal mio lavoro.

Come nacque la coppia con Valentina?
Come tutte le cose all’interno del programma, è stata un’idea di Gianni Boncompagni ed Irene Ghergo. Sicuramente il fattore età agevolava quest’accoppiata. Poi eravamo anche bene assortite: una bionda e una mora.

Ricordi le canzoni che vi hanno fatto cantare in trasmissione?
Certo che me le ricordo: innanzitutto mi ricordo che ogni volta che me le facevano ascoltare per la prima volta mi veniva voglia di lasciare il programma: le canzoni più brutte della storia di Non è la Rai credo di averle cantate io! Ride. Dunque la primissima fu quella con Ilaria in cui io e Valentina indossavamo queste orrende camicette bianche, aiuto! Ride. Poi iniziamo con i capolavori che cantavamo proprio noi due: “Papa oow mow mow”, “Vengo anch’io”, “Mamma mia” e sicuramente ce n’era un’altra ma non me la ricordo…



Prendi una...
Ah sì, “Prendi una matita”! Ecco paradossalmente questa era quella che mi piaceva di più! Forse non mi ha traumatizzata abbastanza e quindi dopo tutti questi anni non me la ricordavo più! O forse ero talmente assuefatta da certe canzoni che ci voleva molto di più per shockarmi! Ride. Ma la cosa che mi piaceva di più in assoluto erano le sfilate! So che i fan del programma non le ricordano con piacere, ma per noi erano veramente un gran divertimento. Non potete immaginare cosa succedeva dietro a quel pannello bianco! Noi che ci preparavamo, con questi vestiti stranissimi di questi stilisti... Erano dei bei momenti!

Nell’intervista che ci ha rilasciato qualche tempo fa, Valentina ci ha confessato che chiese a Gianni Boncompagni di cantare con la sua voce; lo facesti anche tu o le bellissime canzoni che ti assegnavano ti portavano a desistere?
Scoppia a ridere. No no, per carità, mai chiesto a Gianni di cantare! Già era tanto avere la possibilità di esibirsi! E poi non credo di avere un particolare talento per il canto. Ride.

Ti ricordi (o hai mai saputo) chi era a doppiarti?
No, non l’ho mai saputo. Conoscevo molte delle coriste professioniste che lavoravano per la trasmissione ma non ho mai saputo quale fra di loro mi prestasse la voce. Poi sai, loro erano molto più grandi, noi spesso andavamo via prima, quindi non è che ci fossero molte occasioni di avvicinarle.

Shaila RisoloEcco un’altra delle domande che volevamo farti: ma è vero che voi più piccole dovevate andar via un po’ prima per motivi legali? Perché spesso in realtà vi vedevamo presenti nello studio anche in chiusura di trasmissione...
Il mio primo anno no, eravamo autorizzate a restare fino alla fine come tutte le altre. Da un certo punto del secondo anno in poi dovevamo andare via una mezz’oretta prima ma non tutti i giorni, probabilmente è per questo che ci vedevate alla fine della trasmissione. Diciamo che per legge avevamo un tetto massimo di ore settimanali in cui potevamo presenziare in trasmissione. Diciamo che avevamo un orario flessibile! Ride.

Durante l’ultima edizione arrivarono tante ragazze della tua età se non addirittura più piccole che in qualche modo vi spodestarono del titolo di mascotte del programma...
Ma guarda, in realtà io vedevo solo il lato positivo della cosa e cioè la possibilità di avere in trasmissione più gente della mia età con cui era più semplice legare. E poi anche essere considerate delle “veterane” era divertente! Ride.

Stringesti amicizie all’interno del programma?
Sì diverse, in particolare legai tantissimo con Pryska. Anche se essendo stata molto tempo all’estero ho perso un po’ i contatti con tutti e quindi è da tanto che non ci sentiamo. Ultimamente per la festa del calendario ci siamo riviste ed è stato veramente molto emozionante. Sembrava che non fossero passati tutti quegli anni” 

Come hai visto la scelta di Gianni Boncompagni di selezionare per l’ultima edizione del programma delle ragazze così diverse da quelle che eravamo abituati a vedere negli anni precedenti?
Gianni Boncompagni è un uomo di un’intelligenza rara e brillante, una volpe proprio! Credo che abbia selezionato delle ragazze più giovani e magari meno avvenenti per un motivo di identificazione intorno al quale ruotava il successo del programma.

La ragazza più brava di Non è la Rai?
Come faccio a non dire Ambra? Il suo talento era troppo evidente! Anche Nicole sapeva tenere molto bene la scena, sapeva muoversi molto bene davanti alle telecamere.

E se invece ti chiedessi la meno brava?
Non ho dubbi: io! Ride.

Uno dei momenti più belli vissuti a Non è la Rai?
Probabilmente l’ultimo giorno anche se non era un giorno felicissimo, avevo la sensazione che fossimo tutte un po’ più unite perché stava per chiudersi un periodo che era stato importante nella vita di ognuna di noi. Anche se le puntate di Carnevale le ricordo con tanto piacere!

Shaila RisoloUna cosa spiacevole invece?
Riconducibile al programma in sé nulla. Diciamo che la mia giovane età non mi ha permesso di vivere l’esperienza nel migliore dei modi: ero piccola ed inconsapevole, col senno di poi sono convinta che avrei potuto comportarmi in modo diverso in tante occasioni, per esempio coltivando di più le amicizie nate in trasmissione.

Quanto guadagnava una ragazza di Non è la Rai?
Quasi 100.000 lire al giorno a cui però andavano sottratte le ritenute fiscali.

A cui però andavano aggiunti i compensi per il vario merchandising e le serate...
Io di serate non ne ho mai fatte! Innanzitutto i miei genitori non me lo avrebbero mai permesso ed in ogni caso il problema non si poneva perché non me le hanno mai proposte.

Nel vario merchandising invece sei una delle più presenti: calendario, quaderni, cartoline ecc. ecc.
Tutte cose di cui, fra l’altro, non ho quasi nulla! Ride.

Alcune voci, ti vorrebbero buddista...
E’ vero! E’ una storia un po’ lunga in realtà: mio padre è buddista per cui ho avuto modo di conoscere questa religione fin da piccola. Il mio avvicinamento è avvenuto intorno ai 15 anni, poi mi sono allontanata durante il mio periodo in Spagna, a New York invece si è rafforzata moltissimo. Comunque la spiritualità è qualcosa di molto personale e soggettivo, dipende dall’anima e dalla predisposizione che abbiamo verso la vita. Sono sempre stata attratta dalla filosofia e il buddismo mi da la possibilità di affrontare la vita in maniera molto filosofica, senza tralasciare l’aspetto meditativo e trascendentale della nostra esistenza.

A Non ERA la Rai ti abbiamo vista in un’inedita versione con i capelli corti... Notiamo con piacere che adesso sei invece tornata al “parruccone” di cui tu stessa hai parlato...
Sì, infatti proprio qualche giorno fa, commentando con un’amica le foto di quando facevo Non è la Rai notavamo che sono tornata ad un look molto nonèlaraiano. Comunque dopo quello speciale ho fatto molto di peggio: per due anni ho portato i capelli rasati, usavo proprio la macchinetta per capelli.

Non tantissimo tempo fa abbiamo avuto modo di vederti a “Libero” su Raidue con altre 9 tue ex colleghe di Non è la Rai. La tua presenza è stata sicuramente una piacevolissima sorpresa per i fan. Cosa ci racconti di quest’esperienza?
E’ stata proprio una bella esperienza ma, che peccato che è durata così poco!!!!! Guarda, all’inizio ero un po’ scettica, stavo attraversando un periodo molto serio della mia vita, in cui mi prendevo molto sul serio… Lavoro, studio, impegni vari. Alla fine, invece, vorrei ringraziarvi, perché se non ci fosse stato lo zampino del vostro sito non avrei mai rincontrato le mie ex colleghe e non avrei mai fatto quella esperienza così emozionante. E’ stato veramente piacevole ritrovare e scoprire delle amiche e delle persone fantastiche e meravigliose, come Ilaria e Alessia, che dopo tanti anni è stato come conoscerle per la prima volta.

Shaila Risolo (dedica)Sei una delle protagoniste del calendario che il nostro sito ha realizzato per il 2007... bilancio di quest’esperienza?
Un salto nel passato e anche un confronto con il presente, un modo per divertirsi aderendo ad un progetto ben più grande. E di fronte a questi scopi così alti e nobili poter partecipare è solo un grande onore. Sono veramente contenta dei risultati! Grazie a voi per aver pensato a me e per avermi dato questa opportunità!