Intervista a Fabiola Dompietro

Fabiola DompietroIntervista rilasciata nel 2006.

Incontriamo Fabiola per un caffè in un bar vicino al negozio di abbigliamento nel quale lavora.

Allora Fabiola, sono passati 10 anni. Cosa è successo in questi 10 anni e chi è Fabiola oggi?
In questi 10 anni non è successo nulla di straordinario! Ho condotto una vita normalissima alla quale ero preparata in quanto mio fratello, con il quale sono cresciuta, continuava a ripetermi di non montarmi la testa, di rimanere con i piedi per terra perché una volta finita quell’esperienza sarei potuta tranquillamente tornare nell’anonimato. Per cui a 17 anni avevo già quella maturità per capire che non dovevo fare di Non è la Rai la mia vita. Dopo Non è la Rai ho partecipato ad un’altra trasmissione su Odeon, “A spettacolo aperto” e poi ho fatto parte del corpo di ballo de “I cervelloni” su Canale 5 con Paolo Bonolis. Subito dopo ho iniziato a danzare e a fare gare di hip hop a livello professionistico, classificandomi anche seconda al concorso internazionale di danza al teatro Greco. Poco dopo, per problemi alla schiena mi son dovuta fermare un pochino. Avevo già accusato alcuni disturbi e pensavo si trattasse di vertebre schiacciate mentre in realtà avevo una bella ernia per la quale ho anche subito un intervento. Lasciare la danza credo sia uno dei rimpianti più grossi che mi porto dietro. Attualmente lavoro come responsabile del negozio di abbigliamento della mia migliore amica qui a Roma, convivo con il mio ragazzo da qualche tempo e sono felicissima.

Ci parli del tuo provino?
Quello per la quarta edizione di Non è la Rai fu in realtà il mio secondo provino: andai a farlo anche l’anno prima ma ancora non capivo che troppo trucco non sta bene ad una ragazza di 16 anni e per di più, come sapete benissimo, Gianni Boncompagni non ama le ragazze troppo truccate. Infatti mi scartò praticamente subito. E non sapete quanto ci piansi perché per me quello studio assomigliava tanto al paradiso e volevo entrarci ardentemente. L’anno dopo mi ripresentai ai provini senza un filo di trucco, con 2 trecce, scarpe da tennis e jeans, nel modo più naturale possibile… e fui presa. Puoi immaginare che soddisfazione non solo per quello che Non è la Rai rappresentava per me, ma anche perché ci presentammo in 20.000 e solo in 172 superammo la prima selezione. Poi ci fu un’ulteriore scrematura e restammo in 100. Ricordo che mia sorella mi aspettò tutto il giorno fuori da Cinecittà e non si era organizzata perché era convinta che mi avrebbero scartata subito.



Quell’anno quando arrivasti tu però, la popolarità del programma iniziò a calare… aveva toccato l’apice del successo nell’edizione precedente e quell’anno invece, in alcuni momenti si parlava addirittura di chiudere. Ti sei mai chiesta quale fosse il motivo di questa cosa?
Credo che il motivo sia riconducibile al fatto che ci fossero molte ragazze troppo giovani! Io avevo già 17 anni ed essendo cresciuta con gente molto più grande di me avevo una maturità non comune rispetto alle mie coetanee. Nonostante ciò mi sentivo ancora giovane per quell’ambiente… che dire delle dodicenni presenti in studio? Erano davvero troppo piccole a mio avviso ed evidentemente anche il pubblico da casa non le trovava così interessanti. Inoltre, come conseguenza della loro giovane età, vi erano spessissimo screzi fra loro dovuti un po’ al fatto che si fossero montate la testa per il solo fatto di essere state scelte a far parte del programma (non parliamo poi di quelle che fecero cantare…), e soprattutto per il fatto che dietro a queste ragazze vi fossero delle mamme che facevano pressioni impressionanti e seminavano zizzania fra di loro.

Fabiola DompietroMa voi ragazze dell’ultimo anno come vivevate questo calo di popolarità del programma? Vi siete mai riconosciute qualche “colpa”, se così possiamo chiamarla?
Devo dirti la verità: io vivevo in un mondo tutto mio e mi ponevo davvero poche domande! E’ stato l’anno più bello della mia vita, per me era una grande soddisfazione e una grande gioia già stare in quello studio. E poi devo dire che paradossalmente noi ragazze dell’ultimo anno, forse eravamo quelle che avvertivano meno la cosa: pensavamo a goderci l’esperienza bellissima che stavamo vivendo… erano forse le ragazze più grandi ad accusare il calo di successo della trasmissione, quelle che avevano vissuto il grande successo delle edizioni precedenti… non so, Ilaria, Antonella… Ma credo che loro fossero anche stanche, stanche di frangettone obbligate, stanche di poco trucco, stanche di dover dar conto della loro immagine. In realtà dovevamo tutte dar conto della nostra immagine, ma tu capisci che io ero meno vincolata rispetto alle ragazze più in vista del programma…

Notoriamente all’interno di Non è la Rai eravate trattate come delle collegiali, c’era sicuramente molta attenzione sia al vostro modo di apparire sia a quello di comportarvi all’interno dello studio, no? Ricordi qualche punizione, qualche ramanzina… Magari fatta proprio a te…
Per mia fortuna non sono mai incappata in alcun tipo di punizioni. Però è vero che eravamo molto controllate. Ricordo per esempio che durante una gara di ballo, mi venne dato dalle sarte un top arancione che, secondo Irene Ghergo, era troppo azzardato e mi fece andare di corsa a cambiarmi. Ma gli stessi abiti che mi fecero mettere nelle foto che facemmo per l’album delle figurine erano orrendi! Mi diedero dei jeans elasticizzati e una maglia blu che odiavo profondamente! Sembravo un autista del tram! E pure ho dovuto metterli senza battere ciglio.

Fra l’altro quell’anno, se non sbaglio, durante lo spazio dedicato alla classifica dei dischi più ballati nelle discoteche, vi vestivate con i vostri vestiti…
Mai portato nulla da casa mia! Sempre tutto della produzione. Ci passavano tutto: vestiti, accessori, calze…

Quell’anno in pochissime riuscirono poi ad emergere in realtà? E tu non eri fra queste… cioè non è che ti venne dato grande spazio. Come vivevi questa cosa?
Io ero molto serena e tranquilla. C’erano ragazze che sgomitavano davvero ma per fortuna certi comportamenti non mi appartenevano. Anche perché ero cosciente che tanto la telecamera se ti vuole trovare ti trova ovunque. Nicole, per esempio, si sarebbe potuta mettere anche dietro il pannello delle secchiate e l’avrebbero inquadrata lo stesso. Ma la vivevo bene, non avevo la necessità di essere la prima, il mio successo era aver superato il provino senza nessun tipo di raccomandazioni, andava bene così! 

Il rapporto con i fan com’era? Perché nonostante non fossi molto in vista nel programma so che tu eri una delle più amate fuori…
E come doveva essere? Fantastico! Hai ragione quando dici che ero una delle più amate fuori, ma probabilmente per il mio modo pormi, per il mio modo di essere solare e disponibile con tutti. Fuori dagli studi mi piaceva fermarmi con i ragazzi a parlare e non tutte lo facevano. Tieni presente che c’erano anche persone che venivano da fuori Roma, che ti portavano fiori e peluches… come potevi non fermarti? Per non parlare poi dei pacchetti che arrivavano alla redazione! Succedeva spesso che i bambini rubassero gioielli alla mamma per mandarli a noi… capisci come ci sentivamo amate di fronte a certe dimostrazioni d’affetto, no?

Fabiola DompietroAi tempi della trasmissione andavi a scuola?
No, avevo lasciato scuola e questa era una delle cose che più spesso mi diceva Boncompagni. Mi invitava a tornare a scuola o comunque a seguire un corso di qualcosa, per riempire la mia giornata e per farmi nel mio piccolo una cultura. Oggi, a 28 anni, quello di non aver studiato è uno dei miei più grandi rimpianti. Però lo farò! Giuro che lo farò, appena mi sistemo un attimo con alcune cose che in questo momento sono in sospeso nella mia vita lo farò. Anche per una sorta di gratificazione personale, no?

E quindi come le riempivi le giornate?
Ero lì al Palatino tutto il giorno, poi una volta a casa avevo i miei nipotini a cui badare perché mia sorella, a casa della quale vivevo all’epoca, lavorava sempre.

Serate? Ne facevi?
No, non ne facevo. Succedeva che andavamo a ballare tutte in una determinata discoteca, alla festa di una o dell’altra ma era una cosa casuale e non retribuita. Per esempio il sabato pomeriggio ci trovavi tutte al Piper, ma ci andavamo per piacere personale non per lavoro…

Chi era la ragazza più brava di Non è la Rai?
Sono due i nomi che ti devo fare: Chiara Caputo è una persona dolcissima, proprio squisita. Ricordo che quando era assistente coreografa di Pamela, mi chiamava sempre per fare gli sponsor perché diceva che ero sveglia e apprendevo subito quello che mi veniva detto. Io all’epoca non è che avessi fatto chissà quali studi di danza… Sì, frequentavo lo Ials a Roma ma non è che fossi una professionista… per quanto poi il livello delle coreografie fosse abbastanza elementare. Un’altra ragazza che ho avuto il piacere di conoscere anche se poi lasciò la trasmissione a metà anno è Francesca Pettinelli. Io impazzivo per lei e non solo perché era in gambissima, ma perché era, e credo sia ancora, una bellissima persona.

Ed invece la meno brava?
Anziché dirti la meno brava ti dico la persona con cui ho legato meno. Questa ragazza è Alessia Merz, ma non perché mi abbia fatto qualcosa o non mi piacesse qualche lato del suo carattere, semplicemente perché a pelle non mi piaceva proprio. Raramente ho antipatie a pelle, ma quando mi succede è più forte di me, non riesco ad andare oltre il saluto. Poi magari è una persona fantastica, ma io non ho mai avuto modo di approfondire la conoscenza.

Ed invece allacciasti rapporti di amicizia con qualcuna?
Sì, io diventai molto amica, tanto da essere ancora oggi in contatto, con Simona Rattè una ragazza bionda, anche lei fra le nuove dell’ultimo anno. Da quando è diventata mamma della sua bellissima Ilaria purtroppo ci vediamo sempre meno, ma continuiamo comunque a sentirci spesso. Fra le altre che ho avuto modo di vedere in questi anni ci sono Alessia Gioffi ed Eleonora Cecere che a volte passano dal negozio nel quale lavoro.

Che ricordi hai dell’ultima puntata del programma?
Guarda qui ho un aneddoto divertente da raccontarti: devi sapere che l’ultima settimana del programma io mi assentai diversi giorni perché, un po’ come succede a scuola, mi ero “ritirata”. Allora approfittai per fare una cosa vietatissima e cioè per farmi qualche lampada. Vietatissima perché come sai, Gianni ci voleva tutte molto naturali. Invece io e Simona andammo a farci queste lampade e forse eccedemmo un po’, tanto che quando ci presentammo agli studi il 30 giugno, eravamo convinte che non ci avrebbero fatte entrare. Poi, proprio perché era l’ultimo giorno hanno chiuso un occhio ed è stata fatta quest’eccezione. Però evidentemente a Gianni piacevo così perché, se ci fai caso, nell’ultima puntata del programma mi fece 3 o 4 primi piani… Quindi forse l’idea di farsi quelle lampade mi sarebbe dovuta venir prima. Ride.

Quel giorno poi c’erano anche tutte le vecchie ragazze, quelle che avevano fatto la storia del programma… chi ti ha fatto più piacere conoscere?
Devo confessarti che speravo proprio che quel giorno ci fosse Miriana per la quale ho un’adorazione! Era lei la ragazza delle edizioni precedenti che ammiravo di più. Purtroppo però non venne! Le altre è stato un piacere vederle, ma non più di tanto: era Miriana la mia preferita!

L’ospitata a “Festa di classe” nella puntata dedicata ad Ambra come è nata?
Venni chiamata direttamente dalla redazione del programma. Mi dissero semplicemente che cercavano delle ragazze di Non è la Rai per fare questa bella sorpresa ad Ambra. Io avevo qualche perplessità, perché pensavo che Ambra non si sarebbe mai ricordata di me… E invece non le sfugge niente a quella! Ride. Ricordava benissimo il mio nome e tutto il resto. Fu una serata molto piacevole anche perché fu l’occasione per rincontrare alcune ragazze. In particolare Alessia Gioffi mi ricordo che ci fece fare delle grasse risate perché poco prima di entrare in scena stette male e dovette correre in bagno. Ride.

Fu davvero una sorpresa o era preparata come cosa?
No no, non c’era nulla di preparato. Avevamo camerini separati e nessuna di noi incontrò Ambra prima di entrare in studio.

Fabiola Dompietro (dedica)Come sei approdata all’esperienza di “A spettacolo aperto”?
Una signora che girava per lo Ials e che lavorava per un’agenzia di spettacolo mi propose di andare a fare il provino che passai subito. Ma non mi trovai benissimo: la trasmissione era molto carina nonostante si trattasse di una rete minore come Odeon, era proprio l’ambiente a non piacermi. Fra l’altro in quel programma rincontrai alcune ex colleghe di Non è la Rai: Angela Camuso, Romina Vinciguerra e Alessia Bernardini anche se quest’ultima fece un’edizione diversa dalla mia. 

Un occhio all’orologio ed è già ora di tornare a lavoro. Salutiamo Fabiola ringraziandola per la disponibilità e facendole un grosso in bocca al lupo per tutto!