Intervista a Valentina Ducros

Valentina DucrosIntervista rilasciata nel 2008.

Valentina, sono passati ben 16 anni dalla fine della tua esperienza a Non è la Rai. Chiederti di fare un riassunto di cosa è successo in tutto questo tempo sarebbe chiedere troppo. Per sommi capi quali sono state le tappe importanti da quando hai lasciato il programma ad oggi?
Diciamo che ai tempi di Non è la Rai, benché avessi già studiato canto e fossi in qualche modo preparata, in realtà sentivo il bisogno di crescita tecnica e artistica. La mia maniera di cantare di allora, anche rivedendo le registrazioni, erano sicuramente gradevoli, ma questa sensazione di inadeguatezza (o la mia mania di perfezionismo) vide poi il culmine nel corso di una serata live in cui, grazie alla visibilità ottenuta in trasmissione, stavo ricevendo un premio come migliore cantante esordiente e, sia per l’emozione del momento, l’inesperienza, sia per le condizioni acustiche che non favorivano una performance dal vivo, diciamo che non ci feci proprio una grande figura. In quel momento mi resi conto che avevo bisogno di una cosa che oggi nessuno vuole fare più e cioè la gavetta. E quindi da quell’anno iniziai a “farmi le ossa” cantando anche sette sere a settimana! E questa è un’esperienza che se da un lato mi ha dato tantissimo, dall’altro non mi ha lasciato il tempo materiale per fare produzioni, cercare pezzi, sperimentare cose discografiche. Ma non mi pento assolutamente di essermi fermata qualche anno per questo motivo, in quanto si tratta di un’esperienza impagabile della quale avevo proprio bisogno. Si può dire che Non è la Rai sia stata se non la prima, la mia seconda esperienza da professionista, benché poi, essendo figlia di musicisti, con la musica abbia sempre avuto a che fare. Prima di allora ero professionalmente molto più ferrata sulla danza, perché avevo studiato tanto e avevo già lavorato in diverse trasmissioni e come ballerina solista in teatro, diretta da Gino Landi. Molto importante per la mia formazione è stato poi il lavoro da corista, che è una cosa molto differente da fare la cantante solista: bisogna essere un po’ più bravi quando lavori in un coro perché devi essere tecnicamente molto puntuale, andare sempre insieme agli altri, prendere le note giuste, leggere partiture. Quando sei cantante solista invece te la giostri meglio oppure decidi tu la tonalità. Quindi è un lavoro molto difficile ma divertente, non è facile entrare a farne parte soprattutto per quanto riguarda la televisione perché chiaramente devi stare nei giri giusti… Ed è una cosa che mi rende molto fiera di me stessa, sia perché posso dire apertamente di lavorare in maniera onesta, sia perché al mio fianco ho grandi professionisti che mi stimano e che io stimo infinitamente. Un’altra cosa bellissima che ho fatto è stato il tour mondiale con il rapper inglese Ice mc, che era molto famoso negli anni 90, lavorò anche con Alexia. Con lui abbiamo girato veramente tanto, siamo stati in Russia tre volte, in Libano, Francia, Austria e soprattutto in Germania dove ottenne uno straordinario successo.



Chi è Valentina oggi?
Valentina è una donna che si ritiene molto fortunata in quanto fa un lavoro che ama e che le permette di guadagnarsi da vivere facendo tutto con le proprie forze. Attualmente ho dei gruppi che gestisco io: c’è un quartetto col mio nome “Valentina Ducros Quartet” e poi un gruppo che si chiama “Talkin' Loud”, siamo otto elementi, è molto bello, molto divertente, riproponiamo cover di “Incognito”, poi un’altra band che si chiama Valentina Ducros & The Family. Inoltre collaboro da nove anni con Mietta, ho fatto tutti i cori nell’ultimo disco e la sto seguendo nel suo tour per l’Italia. Poi lavoro anche con il comico Beppe Quintale e la sua band che si chiama “Tina Pika Band” e con Gianni Mazza che mi porta in giro con il suo gruppo... Diciamo che ci sarebbe tanto da dire perché facendo questo lavoro ti capitano tante cose, il lavoro da cantante è anche questo. Inoltre insegno canto in diverse scuole e anche privatamente. E’ una cosa che faccio con molta dedizione, che mi diverte e che mi da stimolo in questa vita che tende sempre ad appiattirti a schiacciarti. Nella vita di oggi, dove difficilmente trovi delle condizioni in cui uno si possa esprimere, trovo così bello il fatto di poter dare a delle persone giovani o meno giovani, non soltanto la mia esperienza e la mia tecnica ma anche lo stimolo a esprimersi che nella vita non ti è sempre permesso. Poi adoro una mia allieva che a 38 anni è più energica e attiva di molti quindicenni che trovo nei miei corsi, un’altra di 23 che sta per pubblicare un libro e nella musica farà sicuramente altrettanto, ed ancora molti altri… Stimo molto le persone che si rimettono a studiare cose nuove anche senza avere un obiettivo particolare come quello dello spettacolo. Poi Valentina Ducros è una che scrive e cerca di scrivere per sé, con tante difficoltà perché il mondo discografico ad una certa età ti taglia fuori. Alcune, anzi molte esperienze deludenti in questo campo ne ho avute, ma come dicevo si può andare avanti e non amo piangermi addosso.

Ce ne vuoi parlare?
Il mio singolo “Segretamente amanti”, uscito con la EMI nel 2002, testo e melodia scritti da me, mentre la parte armonica è stata scritta dai miei produttori, che erano i Gabin. L’uscita del singolo e del video coincise con il momento in cui i Gabin ottennero grande successo e quindi il tempo da dedicare al mio progetto fu molto esiguo. Quindi il singolo non ha mai visto la luce nei negozi ma è stato solo un promozionale per le radio. E la cosa è stata chiusa là, e da un lato fortunatamente, perché piuttosto che far le cose male è meglio non farle affatto.

Dal punto di vista sentimentale invece?
Sono fidanzata da sei anni, con un musicista e non poteva essere altrimenti, una persona speciale che meglio di chiunque altro può capire e condividere i sogni e le problemi di chi fa questo lavoro.

Valentina DucrosChe ricordo conservi della trasmissione? Benché tu ne abbia fatto parte per pochissimo tempo...
Il ricordo che ho della trasmissione è molto buono e non potrebbe essere altrimenti: la Bonaccorti mi adorava, con Antonella Elia era nata una bella amicizia e ancora oggi quando ci capita di incontrarci è sempre deliziosa, mi abbraccia e mi fa un sacco di feste; e poi avevo fatto amicizia con molte persone, c’erano molte ballerine con cui avevo lavorato anche in precedenza e quindi c’era un’atmosfera “familiare” se vogliamo. Avevo legato moltissimo con Federica Zurleni che attualmente vive a Londra e che è tuttora una mia cara amica. Poi c’era Cristina Santucci, ballerina straordinaria e anche con Miriana avevo un buon feeling. Ma andavo d’accordo anche con Pamela, Eleonora e le altre, sono stata molto a mio agio, lo devo dire. Non vorrei essere fraintesa ma avvertivo da parte delle altre ragazze una sorta di “ammirazione” nei miei confronti ed in teoria, in un ambiente come quello, una persona che spicca un po’ di più, tendenzialmente attira le invidie su di sé; invece questo non si è verificato.

Però poi decidesti di andar via. Quali furono le motivazioni?
Le motivazioni sono presto dette: innanzitutto avevo ricevuto una proposta discografica; non sapevo come e dove sarebbe andata, però mi fu imposto di lasciare la trasmissione perché a quanto pare discografia e televisione non sono compatibili. Inoltre la permanenza in trasmissione si faceva sempre meno “stimolante” anche perché avevamo avuto direttive dal produttore che il nostro spazio sarebbe stato gradualmente ridimensionato, avremmo cantato sempre di meno, fino ad arrivare ad una canzone in trio a settimana. Io ormai avevo già fatto tante cose in televisione e non mi andava di stare nel gruppo ad applaudire e a fare allegria. Nonostante ciò il ricordo è ottimo davvero.

Valentina oggi ha qualche rimpianto? Come ad esempio quello di aver lasciato Non è la Rai che di lì a poco sarebbe diventato un fenomeno di costume?
Devo dire che non ho grandi rimpianti perché sono una persona con le idee ben precise per quanto riguarda ciò che amo e ciò che non amo fare per cui mi metto molti paletti a livello artistico. Non mi sono mai buttata a fare cose che proprio non mi piacevano, non ce la faccio, è più forte di me. Anche per quanto riguarda la proposta discografica che ricevetti quando facevo Non è la Rai: non se ne fece più nulla perché non mi piaceva il discografico e non mi piacevano la canzoni. Non so, forse proprio perché sono figlia di musicisti ho sempre saputo cosa amo e cosa no, a volte posso sembrare un po’ “stronza” per questo ma sono semplicemente molto selettiva... Forse “purista” è dire troppo, perché comunque facendo questo lavoro poi ti ritrovi a cantare veramente di tutto, dalla dance al jazz. Di aver lasciato Non è la Rai non me ne sono pentita perché poi con gli anni cambiano anche le aspirazioni che uno ha; per cui se all’epoca il mio sogno era diventare una grande soubrette, adesso l’idea di essere la Cuccarini della situazione non è più il mio obiettivo, oggi preferirei essere una cantante, se vogliamo un po’ raffinata. Poi è chiaro che restando poteva esserci un ritorno in termini economici e di notorietà ma si può veramente stare male per questo? Non sono malata di successo fortunatamente.

Una volta abbandonato il programma Boncompagni, ti chiese mai di lavorare come vocalist per il programma? E con le altre vocalist che rapporto avevi?
Non ricordo se mi venne mai proposto ma mi pare di no. Fra l’altro all’epoca era Paolo Ormi a occuparsi di queste cose, non direttamente Boncompagni. Delle varie vocalist ricordo che Annamaria Di Marco e Letizia Mongelli facevano un gran tifo per me nonostante fossi proprio una principiante rispetto a loro. Mi è capitato di incontrare Annamaria in giro per locali e ogni volta mi ripete che ho fatto bene a continuare perché si vedeva già lì che avevo talento. Inoltre successivamente ho conosciuto e lavorato con Loredana Maiuri.

Valentina Ducros
La ragazza più brava di Non è la Rai?
Beh dipende! Più brava a fare cosa? Direi Antonella Elia, che, pur non eccellendo in nulla, se la cavava un po’ in tutto. E poi perché è vero che o la ami o la odi ma a me mette una grande allegria. E sempre nel periodo in cui c’ero io mi piaceva molto Miriana perché, secondo me, aveva delle ottime doti di ballerina e mi dispiace molto che non abbia avuto opportunità né di maturarle né di esprimerle. Me la ricordo come una persona molto solare, molto fresca, genuina e poi bella come il sole.

E la meno brava?
La meno brava? Seppure sapessi cosa rispondere penso che non te lo direi. Ride.

Ricordi le canzoni che hai cantato a Non è la Rai?
Credo di aver cantato in tutto cinque o sei canzoni. Allora, la prima credo sia stata “The Best” , poi “I wanna dance with somebody” e mi sembra un’altra di Whitney Houston sempre sul genere dance ma non ricordo quale. Poi “Ancora ancora ancora” e “Gloria” che è una canzone che ho sempre odiato, ricordo infatti che quando me l’assegnarono ci rimasi malissimo! Ride. Poi ricordo anche un medley con Elena e Sabrina in cui cantavo “7.40” e poi non mi ricordo più! Comunque mi faccio così ridere quando mi riguardo, è strano perché avevo 19 anni e mi rivedo così piccolina e così tanto ammiccante...

Valentina DucrosA proposito di “ammiccante”, avevi in quel momento la consapevolezza di chi ti stava guardando? Perché sappiamo tutti che, benché la trasmissione fosse rivolta ad un target giovanile, poi alla fine non erano solo i ragazzini a guardarla. E quindi succedeva che quelle gonnelline che un tredicenne poteva trovare carine, da una persona un po’ più grande potevano essere viste in un altro modo...
Devo dire che, rispetto ad altre mie colleghe, sono stata fortunata poiché Boncompagni permise che la mia immagine venisse curata in maniera differente e questo lo si può notare dai filmati della trasmissione: spesso indossavo abiti miei ed ero quasi in tuta perché voleva che ballassi mentre cantavo. Per cui non ho vissuto questa cosa. Se poi volete una mia opinione, diciamo che le ragazze sicuramente erano più o meno inconsapevoli, la regia, gli autori e i produttori non credo lo fossero. Diciamo che loro vendevano un prodotto ed è normale, per vendere, dare allo spettatore quello che vuole, lo fanno tutti. Poi magari c’è chi apprezza e chi, come me, non apprezza ma capisco come funziona il mercato e quindi c’è poco da fare.

Suona il telefono in questo momento ed è Boncompagni che ti dice che sta pensando ad una nuova edizione di Non è la Rai…
Non succederà mai! Ride. Anche perché mi è capitato di incontrare Gianni per caso a qualche festa o in qualche negozio di musica, recentemente negli studi dove sta lavorando per La7 ma mi tratta da perfetta estranea, non andando oltre al saluto e le frasi di circostanza. Chiaramente me ne dispiace perché penso che lui nella sua carriera abbia fatto delle cose molto importanti.

Quindi ci fu un po’ di maretta quando sei andata via...
No. Ricordo come fosse ieri non dico le parole esatte ma l’atmosfera di quel momento: lo trovai all’esterno degli studi, gli dissi che all’indomani sarei andata via e l’ho salutato. Lui rimase un po’ sorpreso, forse perché andai contro quello che è il luogo comune secondo il quale per stare in televisione si fa di tutto. Fra l’altro, ero nella posizione di fare quello che stavo facendo in quanto non ero legata da obblighi contrattuali dal momento che il nostro contratto veniva rinnovato di settimana in settimana.

Ne deduciamo che se il telefono suonasse e Boncompagni ti proponesse di rifare Non è la rai gli diresti di no...
Beh, c’è sempre modo di parlare: non credo mi chiamerebbe mai per ripropormi di indossare minigonne e calze blu, no? Ed in ogni caso prenderei con le pinze ogni sua proposta perché, dovendo dire la sincera verità, Boncompagni più di una volta mi disse che voleva farmi presentare un gioco o cose del genere. Anche quando facevo la ballerina a “Domenica In”. E queste cose ti lasciano sempre un po’ basita perché nella mia mente pensavo: “Le vuoi fare? Perché non cominciamo? Ride. Sicuramente anche se nella totalità non è che ci fosse un alto valore “artistico”, mi è stata data la possibilità di esprimermi “artisticamente” e di cominciare una carriera che tutt’oggi è in piedi.

Valentina Ducros (dedica)E se invece ti chiamassero da qualche reality accetteresti mai?
Ahi! Diciamo che sia se mi chiamasse Boncompagni che se mi chiamassero per un reality non escluderei a priori la possibilità di accettare, perché non è che la televisione mi faccia schifo, semplicemente non impazzisco per esserci a tutti i costi. E poi chissà, potrebbe sempre succedere qualcosa di interessante. Sicuramente non sono una che di sua iniziativa va a fare il provino per il Grande Fratello! E non lo dico con presunzione o supponenza né voglio sembrare snob nei confronti di chi il provino lo fa,ma solo perché ognuno fa le proprie scelte nella vita. E poi è anche vero che ci sono dei tempi diversi per tutte le cose, magari a 20 anni lo avrei fatto anch’io il provino per il Grande Fratello, perché no? Ma adesso faccio dei progetti più adatti a me, più aderenti a come vorrei essere vista dall’esterno alla mia età. Al momento per esempio sto lavorando ad un disco, di cui ho già scritto i pezzi in un’atmosfera musicalmente molto raffinata. Spero di potervi sorprendere presto.