Intervista a Valentina Abitini

Valentina AbitiniIntervista rilasciata nel 2005.

Incontriamo Valentina al Palacavicchi di Roma, locale in cui, nella stessa serata, la sua ex collega e ora insegnante di balli caraibici Cristina Aranci sta tenendo uno spettacolo. Lontana anni luce dalla ragazzina un po’ acerba che ricordiamo ai tempi di Non è la Rai, Valentina è ormai una donna, capelli biondissimi e fisico (invidiabile) tutt’altro che longilineo.
Ci presentiamo, le chiediamo se le va di fare due chiacchiere con noi e con una disponibilità che ci lascia quasi stupiti ci spostiamo in un punto del locale dove la musica è meno assordante.

Ci accomodiamo e lei ci chiede: “Avete visto quattro anni fa lo special che abbiamo registrato per italia 1, vero?”

Certo che lo abbiamo visto, sappiamo tutto noi… a tal proposito volevamo chiederti come vanno i tuoi studi in psicologia?
In realtà ho dovuto lasciare, perché nel frattempo ho cominciato a lavorare come maestra d’asilo e non riuscivo a stare dietro anche all’università… purtroppo con il nuovo ordinamento e l’obbligo di frequenza è diventato difficile riuscire a fare entrambe le cose”.

La maestra d’asilo quindi, sicuramente un bel lavoro ma niente a che vedere con Non è la Rai o lo spettacolo in genere…
No no, finita l’esperienza di Non è la Rai ho avuto quasi un rifiuto per tutto quello che era il mondo della televisione. Ci riprovai qualche anno dopo: presi parte ad Unomattina su Raiuno, facevo parte del pubblico presente in studio… niente da fare, non riuscii a fare più di una puntata che me ne scappai diretta a casa… avevo quasi l’orticaria per telecamere e microfoni.



Prima domanda quasi d’obbligo: stato civile… vedo che intorno all’anulare sinistro non c’è nulla…
Sì, infatti! Ride e continua... Sono liberissima che più libera non si può.

Valentina Abitini e Ambra AngioliniTornando al discorso “Non è la Rai” ci sono alcune domande che vorremmo rivolgere a tutte voi, la prima è: chi era la più brava fra di voi?
Senza dubbio Ambra! Può darsi che lì in mezzo ci fosse qualcun’altra che cantasse o ballasse meglio di lei, ma nell’insieme era la migliore! Riuscire a 15 anni a portare avanti da sola un programma come quello non è per niente facile! E anche l’auricolare di cui si è molto parlato in realtà non è che fosse di chissà quale aiuto! Era proprio brava e spigliata lei, non c’è niente da fare.

E se invece ti chiedo la meno brava…
Oh Dio ma qui mi metti in difficoltà… non è che qualcuno mi ammazza leggendo queste cose, vero? Vabbè, comunque la persona che sicuramente aveva meno doti artistiche lì dentro era Alessia Merz.

Ecco, a tal proposito volevo farti un’altra domanda: guardando il programma dalla tv, davate l’impressione di essere tutte amiche, che andavate tutte d’accordo, però riesce difficile immaginare che in un gruppo di 100 persone, e ancor più di 100 donne, non ci fossero antipatie di alcun tipo…
Infatti di antipatie ce ne erano e anche piuttosto forti… solo che davanti alle telecamere venivano nascoste… era dietro che succedeva di tutto! Spintoni, battutine al veleno, ipocrisie… ma succedeva anche il contrario…

Cioè?
Cioè le amicizie strettissime iniziate e finite nell’arco di pochi giorni: devi sapere che Boncompagni a volte si fissava con qualche ragazza in particolare e la faceva cantare, le dava mille inquadrature al giorno… allora succedeva che molte, pur di apparire, stavano sempre incollate alla ragazza di turno e cose del genere. Per tornare ai gruppetti poi, ce n’erano molti, ma sicuramente quello più evidente era quello contro Ambra…

E secondo te perché tutto questo accanirsi contro Ambra? Era lei a tirarsela un po’ troppo o magari giocava un ruolo importante anche l’invidia?
Guarda, noi un po’ più piccoline eravamo tenute fuori da questi giri per cui non saprei dirti molto. Ambra era sicuramente molto schiva e riservata e questo poteva far sembrare che fosse un po’ snob nei nostri confronti. In realtà credo che l’invidia accecasse qualcuna lì dentro, del resto sì, eravamo tutte delle piccole star, avevamo tutti i nostri fan, ricevevamo tutte le nostre lettere ma l’unica ad avere risonanza al di fuori del programma era Ambra e questo magari non andava giù a qualcuno.

Tu con chi avevi legato all’interno del programma? Questa coppia con Shaila era solo televisiva o c’era anche un’amicizia dietro?
No no, con Shaila eravamo molto amiche, anche perché quando siamo arrivate eravamo le più piccole e quindi era naturale che in qualche modo ci avvicinassimo l’una all’altra. In generale avevo dei rapporti molto tranquilli con tutte ma da un certo punto in poi legai moltissimo con Alessia Goffi…

Sì infatti ricordiamo questa amicizia…
Ci vedevamo spesso anche fuori dal programma e per me poi era un grande onore a 14 anni essere amica di una ragazza che a 18 aveva tutta quella grinta… non a caso la chiamavamo Terminator.

Hai mantenuto i contatti con alcune delle tue ex colleghe?
All’inizio sì… con Shaila o con Alessandra Pazzetta per esempio poi però sai, ognuno prende la sua strada e diventa difficile mantenere un rapporto quando non si divide più nulla.

Un po’ come con le compagne di scuola…
Esatto, come con le compagne di scuola, non ci sono rotture dovute a litigi o cose del genere ma pian piano il rapporto si affievolisce.

Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto Non è la Rai?
Non è la Rai mi ha dato tanto! Tu capisci che per una ragazzina di 14 anni diventare una piccola diva non è cosa da poco! Però se da un lato acquistavi la considerazione di alcune persone che magari altrimenti non ti avrebbero mai rivolto la parola, di contro, a causa di invidie e gelosie, persi un sacco di amicizie che credevo sincere, anche fra le compagne di classe! Poi ti toglie la libertà di vivere come una ragazzina e di fare cose che a 14 anni sembrano normali: fare un giro in centro per negozi era impossibile, sempre in giro con occhiali da sole e cappellini, neanche fossimo dive di Hollywood! Ricordo che una volta nel paese di montagna in cui vado a trascorrere le vacanze estive con i miei genitori successe un casino di proporzioni tali che dovettero chiudermi nel bar del paese! Poi a 14 anni non hai la maturità giusta per capire tutto ciò e io anziché vivere il tutto con orgoglio, mi sentivo in imbarazzo come se fosse una vergogna la popolarità che avevo! Con questo non voglio dire che l’ammirazione dei fan non mi facesse piacere, però a volte ho rimpianto l’anonimato.

Adesso rimpiangi ogni tanto la popolarità?
No, davvero! Anche se devo essere sincera: benché siano passati 10 anni, a volte mi capita di essere riconosciuta! Non come “Valentina di non è la Rai” ovviamente, ma in molti mi dicono “io ti ho già vista da qualche parte”.

Valentina AbitiniParlaci del tuo provino. L’anno in cui arrivasti tu l’età media delle ragazze era un po’ più alta di 14 anni, come ti venne di presentarti?
Ci andai con la spensieratezza e l’incoscienza di una quattordicenne! Dissi a mia madre che io comunque ci sarei andata, lei si rifiutò di accompagnarmi ma in compenso venne mia nonna con me a Cinecittà. Ricordo che feci il provino nello studio de “La corrida”, con tanto di semaforo e già questo basta per far capire quanto fosse esilarante la cosa. Di fronte a me Gianni Boncompagni, Irene Ghergo, Corrado Greco (direttore di produzione) e Marina Cinti (coreografa). Ballai per qualche secondo il famoso “Please don’t go” e poi Gianni mi chiese perché avevo messo lo smalto alle unghie. Lì per lì non trovai una risposta più intelligente di “così, tanto per fare qualcosa” e lui scoppiò in una grassa risata!

E quando ti fecero sapere l’esito del provino?
Subito! Gianni mi chiamò e mi disse: “guarda qua che scrivo” e sulla scheda accanto al mio nome disegnò un sole e scrisse all’interno la parola “SI”. Puoi immaginare la mia felicità.

E poi sei entrata di prepotenza nel cerchio delle ragazze più in vista del programma… come la presero le altre?
Guarda all’inizio non tanto bene! Ti ricordi la sigla “Affatto deluse”? Il pezzo in cui diceva “C’è Anna, c’è Isabella, c’è Antonella, c’è Vaaaaaalentina”? Ecco, mi ricordo che in molte storcevano il naso e si chiedevano da dove uscissi ma poi, ti ripeto, noi eravamo le piccoline e nessuno aveva il coraggio di prendersela con noi.

E quindi ti sei goduta il ruolo della mascotte del programma durante la terza edizione, poi cosa successe l’anno dopo quando arrivò gente anche più piccola di te?
L’anno dopo mi ricordo che quelle nuove mi guardavano con uno sguardo strano… sembravano ammirarmi perché ormai ero una veterana ma sono sicura che dentro me ne dicessero di tutti i colori! Comunque una certa posizione di privilegio la mantenni, non fosse altro perché io, Shaila e Priska eravamo le uniche fra le “piccole” a restare per tutto il programma, le altre lasciavano lo studio alle… vi ricordate la storia del comitato per la tutela dei minorenni?

Sì, un po’ una stupidaggine…
Non sono d’accordo, sai? Col senno di poi, forse era giusto mandare le ragazzine a casa a fare i compiti.

Come vi preparavate alle esibizioni? C’erano delle prove nello studio o vi facevano preparare a casa?
Dovevamo studiare la canzone a casa. Ci davano la cassetta e il testo. Poi Loredana Maiuri, che era una delle coriste, ci insegnava a fare il playback, ad aprire bene la bocca, a scandire bene le parole. Ma non pensare chissà quante prove facevamo, in settimana andava tutto in onda.

Con l’inglese per esempio come facevate? Immagino che a 14 anni non avevate una conoscenza tale della lingua da capire il testo di una canzone… c’era qualcuno che vi spiegava cosa stavate cantando o andavate proprio allo sbaraglio?
No, al massimo ci segnavano con la matita sul testo la pronuncia delle parole…

Che ruolo avevano le mamme all’interno del programma? C’erano quelle che facevano pressioni sugli autori o sulle ragazze stesse perché facessero sempre di più oppure no?
Hai voglia se c’erano! A tal proposito ti racconto un aneddoto divertentissimo: eravamo in mensa e la mamma di una ragazza (che non ti dirò mai chi è!), riferendosi a Boncompagni che stava mangiando per i fatti suoi, disse: “Non le ha fatto cantare la canzone, che si possa strozzare” e due secondi dopo a Gianni andò di traverso il pollo che stava mangiando. Ride.

Tornando un po’ a quello che succedeva dietro, mi interessa sapere che autonomia, che libertà di scelta avevate voi ragazze? Per esempio se una di voi pensava di poter avere delle doti canore, poteva chiedere di cantare con la sua voce anziché essere doppiata?
Beh sì, ci si poteva proporre ma ricordo risultati terrificanti… il mio per esempio! Non dimenticherò mai quando provai a cantare con la mia voce! C’era il maestro Paolo Ormi alle tastiere e provai cantare Ssono nera”… venne fuori qualcosa da far venire i brividi, mi vergogno ancora adesso se ci penso. Ride.

Quindi voi facevate tutto quello che vi dicevano… ricordo che a Bon era la Rai tu e Shaila vi lamentavate del fatto che vi facevano cantare le canzoni più brutte… ecco per esempio potevate rifiutarvi di cantare una canzone?
Guarda esattamente non lo so se potevamo rifiutarci o meno, ma di certo nessuna si è mai sognata di farlo perché comunque ti davano la possibilità per farti vedere, rifiutarsi era davvero impensabile soprattutto perché altre magari avrebbero pagato per essere al tuo posto. Però ora che mi ci fai pensare una volta mi ricordo che ebbi da dire su una canzone! Era “Vengo anch’io” e mi affidarono una vociona da soprano inimmaginabile! Andai da Gianni dicendogli che il playback già era poco credibile, se poi davano quella vociona a una ragazzina di 14 anni diventava davvero ridicolo! E lui mi diede ragione, tanto che la canzone fu fatta registrare di nuovo con un’altra corista.

Che rapporti avevate con le coriste? Se ti chiedessi chi ti doppiava, me lo sapresti dire?
Te lo saprei anche dire, ma non avevamo nessun rapporto, loro facevano il loro lavoro e noi il nostro.

Quindi nessun potere decisionale… trucco neanche a parlarne… per tagliarvi i capelli dovevate chiedere il permesso?
Assolutamente sì! Per contratto eravamo costrette a dar conto della nostra immagine! Ti ricordi infatti le gemelle Costanzo? Nella terza edizione avevano i boccoli e la frangetta, nella quarta i capelli corti corti… eravamo sotto contratto da settembre a giugno e loro aspettarono appunto la scadenza del contratto, quindi la pausa estiva, per tagliarseli.

Col rischio poi magari di non essere più prese l’anno successivo…
Infatti.

Accidenti, proprio sorvegliatissime…
Ma guarda che in realtà succedeva anche per molto meno! Mi ricordo che una volta Irene Ghergo scese apposta nella studio per strapparmi dai capelli una fascia, sbraitando come una pazza come se chissà quale crimine avessi commesso.

Alcuni vestiti che avevate però erano obiettivamente immettibili nella vita reale… non ci credo che nessuna si ribellasse mai…
In realtà lì contavano anche molto gli sponsor della trasmissione… tieni presente che dettavamo moda in fatto di abbigliamento, quello che mettevamo noi, la settimana dopo lo vedevi addosso a tutte le ragazze d’Italia. Io solo una volta feci “capricci” per un vestito: me lo diedero rosa e sembravo proprio un confetto! Così feci qualche moina alle costumiste e alla fine mi permisero di indossare lo stesso vestito però celeste.

Disciplina durissima quindi…
Sì, infatti! Altro tasto dolente erano le serate in discoteca! Chiaramente la cosa non mi riguardava perché a 14 anni che serate dovevo mai fare? Però quelle più grandi le facevano, anche perché guadagnavano l’ira di Dio nelle discoteche, ma non ti dico che macello quando arrivavano le videocassette di queste serate!

A proposito di soldi, quanto guadagnavano le ragazze di Non è la Rai?
Guadagnavamo 100.000 lire lorde al giorno… capisci per una ragazzina di quell’età erano una fortuna!

E per quanto riguarda tutto il merchandising (figurine, quaderni ecc.)?
No, lì non prendevamo niente, faceva tutto parte del contratto che avevamo.

Se ti dovessi chiedere qualche pettegolezzo cosa mi diresti?
Riguardo cosa per esempio?

Non so, tipo dimmi un segreto di Non è la Rai.
Vediamo un po’… ehm… un segreto… il playback!

Beh dai, non mi sembra poi così tanto un segreto in fondo! Per esempio all’epoca si fece un gran parlare dell’abbandono del programma da parte di Miriana Trevisan, tanto che uscirono tante voci sul suo conto… tu cosa mi dici a proposito?
Guarda veramente non so nulla! Come ti dicevo, noi un po’ più piccole eravamo fuori da certi giri. Ti posso dire che credo se ne sia andata perché sapeva che avrebbe avuto qualche proposta anche fuori. Diverso fu invece il caso di Cristina Quaranta, quando se ne andò lei volarono parole grosse! Il motivo bene non lo abbiamo mai saputo, sicuramente comunque riguardava spazio nel programma che le era stato promesso e che però non ebbe mai!

A questo punto restituiamo Valentina ai suoi amici che ogni tanto fanno capolino per recriminarne la compagnia! Non prima di averla ringraziata per la disponibilità e la gentilezza dimostrateci!