Intervista a Patrizia Abbadi

Patrizia AbbadiIntervista rilasciata nel 2006.

Allora Patrizia, sono passati 12 anni da quando per te è finita Non è la Rai…
Mamma mia!

Cosa è successo in questi 12 anni?
Allora, subito dopo Non è la Rai ho continuato a lavorare nel campo dello spettacolo, partecipando in veste di ballerina a “Numero Uno” con Baudo…

… Dove fra l’altro c’erano anche altre tue ex colleghe…
Sì, c’erano Lucilla, Emanuela Panatta e Alessia Gioffi. Un’esperienza bellissima, non ve lo sto neanche a raccontare perché tutti conosciamo la grandissima professionalità di Baudo. Lui è una persona meravigliosa, mi ha insegnato tanto e ho conosciuto un sacco di gente in quell’occasione. Poco dopo c’è stato un disco con altre tre ragazze che ben conoscete e cioè Alessia, Francesca e Veronica. Altra esperienza fantastica, anche se purtroppo è durata poco e non ha preso il via che doveva prendere. Però è servita comunque come situazione di vita ed è stata anche molto carina finché è durata. Ci eravamo impegnate molto dal punto di vista economico per fare questa cosa, i fondi erano sempre meno e quindi avevamo un po’ tutte bisogno di lavorare. Per fortuna poco dopo fui chiamata dalla stessa produzione di Non è la Rai per fare “Sarabanda”. Mi chiamarono dicendo di questa trasmissione con “questo ragazzo nuovo” che probabilmente non sarebbe durata neanche una stagione… Alla fine è andata avanti 7 anni! Quindi per 7 edizioni ho fatto questa cosa… Andai via al quarto mese di gravidanza… Mi avevano anche fatto un vestitino premaman carinissimo che ancora conservo.

E galeotta fu Sarabanda…
In realtà no! Perché con il mio compagno ci conoscevamo già da prima…

… Possiamo dirlo chi è, no?
Certo! Lui è Mapo, il ragazzo che cantava a Sarabanda. Come stavo dicendo, ci eravamo già conosciuti prima e ci siamo ritrovati per caso a lavorare lì, perché lui si era trasferito da poco da Milano e il destino ha voluto che ci trovassimo a lavorare nello stesso posto. Ovviamente fu un’occasione per avvicinarci ancora di più e dopo qualche tempo decidemmo di avere un bambino. Così 4 anni fa è nato Edoardo che è la gioia della mia vita.



Quindi Patrizia chi è oggi?
Patrizia oggi è una mamma e una fotografa. Nel frattempo infatti avevo studiato fotografia e ancora prima di arrivare a Non è la Rai avevo già lavorato come fotografa in uno studio. Diciamo quindi che sono tornata alle origini e ho ripreso in mano quello che era il mio lavoro, sia perché comunque è quello che mi da più soddisfazioni in assoluto e sia perché è quello che meglio si sposa con la vita di mamma. Del resto poi nello spettacolo non si poteva più fare niente... Sai com’è, il corpo dopo un po’ inizia a decadere. Ride. E quindi adesso vivo una vita con la V maiuscola, sempre impegnatissima, sempre di corsa fra lavoro, bambino e la ricerca di una casa nuova. Forse da un certo punto di vista può sembrare meno sensazionale perché non sono più davanti ad una telecamera, ma non è così perché le emozioni che ti regala la maternità nessuna telecamera è in grado di dartele!

Tornando a Non è la Rai, tu arrivasti il secondo anno, vero?
No, io arrivai prima a “Bulli e pupe”, dove mi fecero cantare “A chi”. Mi dissero che avevo la faccia da “A chi”. Ovviamente non cantavo con la mia voce, non perché non sapessi cantare ma perché, a quanto pare, quei pezzi vennero registrati parecchio tempo prima, prima ancora di scegliere le ragazze e di sapere quindi se avevano o meno qualità canore. Arrivai lì e avevo alle spalle qualche esperienza teatrale e anni di danza. Essere messa a far finta di cantare all’inizio mi destabilizzò. Per me era una dimensione diversa, abituata al teatro dove comunque hai un contatto diretto con il pubblico e riesci a percepirne, seppur in parte, le emozioni e a capire quindi se quello che stai facendo piace o meno. Dietro quella lucina rossa invece non sai cosa succede e inizi a fare i pensieri più strani, a farti mille domande...

Patrizia AbbadiI maligni ti volevano fortemente raccomandata da tua cugina Laura Freddi... Innanzitutto è vero che Laura è tua cugina?
Assolutamente sì, mia cugina carnale! Per quanto riguarda la presunta raccomandazione non penso che questa sia la verità, anche perché non credo avesse tutto questo potere. All’epoca lavoravo in uno studio fotografico e non ero molto contenta perché lavoravo giorno e notte per 700.000 lire al mese. Lei mi propose di andare a fare il provino visto che studiavo danza da parecchio tempo. Penso che la sua “raccomandazione” si sia limitata ad inserire il mio nome nella lista delle ragazze a cui far fare il provino, che fra l’altro era libero, quindi chiunque avrebbe potuto accedervi. Feci questo provino e andò bene, non credo che il fatto che mi avesse segnalata lei abbia influito. Anche perché ce n’erano diverse di “sorelle di” che non presero o che presero per “Bulli e pupe” ma poi non riconfermarono per Non è la Rai. Se invece venni riconfermata probabilmente un mio piccolo segno lo avevo lasciato. Poi è chiaro che ti rimane sempre il dubbio, anche perché lei in quel momento era una delle più conosciute e quindi è chiaro che la gente potesse pensare certe cose. D’altro canto però, se fossi stata scelta per questo motivo, una volta che Laura lasciò il programma avrebbero mandato via anche me, no? E invece così non è stato. Però vabbè, alla fine me ne sono fregata, perché sapevo di avere i miei meriti e se la gente voleva crederci, bene, altrimenti chi se ne frega!

Quindi poi sei entrata a Non è la Rai e hai fatto un po’ di cose...
Sì, niente di sensazionale, ma un po’ di spazio lo ebbi anch’io. Una volta cantai “No woman no cry”, piegata in due con la schiena, dovetti fare addirittura una puntura perché il dolore era lancinante. Ovviamente ero doppiata! Mai cantato con la mia voce lì... A Sarabanda sì, lì la soddisfazione vera, ma a Non è la Rai mai. Poi una volta, durante la posta di Sabrina, feci un siparietto comico con Veronica. Fu una cosa molto divertente. Il tutto nacque dalla richiesta della redazione di proporre qualcosa per quest’angolo della posta e, dato che a volte noi eravamo un po’ nell’ombra, ci siamo proposte in questo modo. Lo abbiamo scritto a 4 mani io e Veronica e una volta completo glielo recitai tutto nella segreteria telefonica... Lei poi me ne disse di tutti i colori per averle occupato tutto lo spazio nella segreteria. Ride. Lo facemmo sentire e alla Ghergo piacque tantissimo. Poi da sola feci l’imitazione dei ragazzi che ti chiedevano fuori l’autografo. E anche quello fece un bel successo, carino anche quello.

E poi mi ricordo un altro piccolo spazio che ti fu dato fu l’orchestra, no?
Una suonatrice di tromba finta, che come me nessuno mai. Ride.
Alla tromba eravamo io, Daniela e Veronica. Allora per fare quella che poteva sembrare una sciocchezza, perché comunque era una cosa finta, noi facevamo prove su prove! Non si può capire. Ma è chiaro: mica potevi suonare così a casaccio! Bisognava far finta di suonare dove c’era effettivamente la tromba e non è che noi avessimo tutta questa familiarità con il suono della tromba o degli altri strumenti. E la povera Beatrice Morini impazziva perché lei fra l’altro è figlia di un musicista importantissimo, quindi in mezzo alla musica ci è cresciuta.

... Che poi noi non sentivamo nulla, ma possiamo solo immaginare il casino nello studio con tutte voi che suonavate questi strumenti...
Ma no! In realtà era tutto finto, non emettevamo suoni, facevamo finta di suonare ma in realtà non soffiavamo negli strumenti. Poi è chiaro che ogni tanto qualche gniiiiii scappava, però per il resto eravamo abbastanza “disciplinate” da questo punto di vista. Inoltre il basso, le tastiere e la chitarra erano staccate, L’unico strumento su cui non si poteva “barare” era la batteria e non a caso era stata scelta Alessia Barela, che, appunto, era una delle poche che sapeva suonare realmente. Vedi, anche questa che sembra una stupidaggine la ricordo con tanto piacere. Il divertimento maggiore però resta sempre quello che successe fuori, tutte le serate che feci...

Ne facesti molte?
Tantissime! Ci ho campato un altro anno, senza lavorare. Perché come ti dicevo, nel periodo del disco con le TVB noi spendevamo e basta, non guadagnavamo nulla. Io facevo lezioni di canto, mille altre spese. Per fortuna avevo fatto tante serate. Ride.

Con chi le facevi?
Eravamo io, Veronica, Daniela e Chiara, avevamo un nostro agente a Firenze. Bellissimi ricordi.

Ma non erano vietate?
Innanzitutto dovete sapere che le nostre serate erano piuttosto sui generis, proprio perché, venendo tutte e quattro da teatro, recitazione a cose del genere, nessuna di noi voleva cedere al compromesso di cantare con la voce di un’altra. Perché alla fine ti rode, soprattutto quando qualcosa la sai fare! Noi durante le serate cantavamo con la nostra voce, ho ancora delle cassette che se ve le facessi ascoltare...! Fra l’altro con il ragazzo che ci registrava queste cose e che aveva una sala d’incisione ancora ci sentiamo! “Poveracce queste, fammele aiutare in qualche modo!” avrà sicuramente pensato all’epoca. Ride.

E tipo che cantavate?
Avevamo tutto un medley con i pezzi che andavano al momento, quindi 883, Masini... Tutto con la nostra voce! Diciamo che era sicuramente poco carino che delle coriste prendessero dei compensi modesti per registrare dei pezzi e che poi noi li usassimo durante le serate per guadagnare fior fior di quattrini. Forse per questo non vedevano di buon occhio le serate. Noi invece avevamo creato un nostro spettacolo che poteva essere venduto 2 o 3 volte nello stesso locale. E questa era la soddisfazione maggiore: essere chiamate anche più volte nello stesso locale perché magari la serata era andata particolarmente bene.

L’ultimo anno poi non partecipasti più alla trasmissione perché eri stata presa per fare Numero Uno...
No, l’ultimo anno non lo feci perché non mi avevano riconfermata, “Numero Uno” arrivò in un secondo momento. Quell’anno fecero un taglio netto perché volevano rinverdire la situazione e scelsero quindi tutte ragazze molto giovani. Per cui figurati se potevano tenere una vecchia bacucca come me. Ride di gusto.

Patrizia AbbadiE invece delle TVB che ci racconti?
Con le TVB, purtroppo non è andata bene, non siamo state fortunate, perché siamo uscite contemporaneamente ad altri gruppi che si pensava potessero avere una “protezione” maggiore, e quindi avessero più possibilità di noi. Forse poi siamo state noi stesse che non ci abbiamo creduto tutte fino in fondo e abbiamo sbagliato perché comunque all’inizio le cose andavano molto bene: dopo pochissimo tempo avevamo già registrato un pezzo con la Virgin, si parlava anche di Sanremo... Poi però tutto è rimasto nel limbo, perché eravamo già 4 donne, avevamo tutte sui 25 anni, ognuna aveva la propria casa, le proprie spese e non c’era più tutto questo tempo per sognare ancora. Purtroppo questo è un lavoro in cui devi avere “le spalle coperte” o da un altro lavoro che ti permette di vivere, o da una famiglia che ti può aiutare. A lungo ho sognato di fare l’attrice o la cantante ma la mia situazione familiare non mi permetteva di stare magari un anno ad aspettare il provino giusto. Io nel frattempo facevo le foto, andavo a fare l’assistente, facevo la commessa, facevo pianobar... Tornando alle TVB diciamo che è andata così così, però è stata una bellissima esperienza! Bella perché ci siamo ritrovate davanti microfoni dove mezzora prima avevano cantato Paola e Chiara, noi che eravamo, a confronto, delle perfette sconosciute.

E delle punizioni all’interno dello studio 1 che ci dici?
Mamma mia!! C’era un rigore e un’attenzione che neanche in un collegio! Le unghia, le labbra... Ci fecero venire la fobia del rossetto! L’angoscia fu tale che il rossetto non me lo sono più messo, per tutta la vita! Un trauma proprio!

Tu sei stata vittima di qualche punizione?
No! Devo dire di no. Sono sempre stata diligente, anche a scuola io. Grandi punizioni no, perché comunque ero già grandina, avevo già 21 anni, c’erano delle mie colleghe che avevano 13-14 anni e non riuscivano ad entrare nell’ottica che quello fosse un lavoro. Io avevo già lavorato e sapevo che cosa significasse lavorare, per cui quando ho trovato un lavoro così divertente e così ben pagato ho pensato bene di tenermelo stretto e di evitare di farmi riprendere.

A tal proposito, quanto guadagnava una ragazza di Non è la Rai?
Sai che non me lo ricordo? Perché dipendeva anche da quello che facevi: tipo se facevi delle telepromozioni, ti davano un tot in più... Comunque mi sembra che alla fine andavo a prendere sui 2.500.000 circa al mese. Poi però chi aveva il contratto in esclusiva, aveva un contratto a parte e prendeva molto di più. Se non sbaglio i contratti in esclusiva li fecero solo il secondo anno, per tenersi buone quel gruppo di ragazze che poi infatti si sono tenuti fino alla fine. Anche perché avevano messo delle penali salatissime quindi proprio non conveniva andarsene!

Se ti chiedessi la ragazza più brava di Non è la Rai?
Tante, tantissime! Francesca Pettinelli ha un carisma pazzesco! Poi lei ho avuto modo di viverla anche dopo. La Ocone, che te lo dico a fare? Fantastica! Tutte quelle che poi sono emerse, avevano ognuna qualcosa di speciale! Ma anche alcune che non sono emerse nello spettacolo ma in altri ambiti come per esempio Vanessa che fa la giornalista a Sky... In gambissima lei!

E la meno brava?
Era talmente poco brava, che non me la ricordo! Ride. Te l’ho detto: ognuna aveva una caratteristica, una particolarità. Chi non aveva granché è perché magari aveva 13 anni e doveva ancora diventare una donna. La stessa Merz che lì ci sembrava soltanto bella, è diventata poi anche una donna in gamba. Lì non ballava, non cantava, però alla fine è diventata spigliata, parla molto bene, ha modo nel porsi. Ecco perché non me la sento di indicarne una in particolare.

E di Ambra che mi dici?
Fighissima! Abbiamo fatto insieme “Bulli e pupe”, abbiamo fatto il provino lo stesso giorno. Mi colpì subito per la sua bellezza semplice. Misero anche lei a cantare e facevamo le prove insieme. Fra l’altro la cosa divertentissima è che le prove le facevamo nello studio accanto a quello di Non è la Rai, dove si registrava “Forum”, e noi al posto di Santi Licheri, facevamo sta prova di canto. Ride. Mi ricordo di lei che mi teneva la mano, era imbarazzatissima! Poi giovanissima, aveva forse 15 anni! Però già era fighissima. Quando iniziarono a darle spazio e lei cominciò a rispondere e a dare punti a tutti, lì partì il vero divertimento!

Adesso ti capita di rivederla ancora?
L’ho vista un po’ di tempo fa insieme a Laura, perché dovevano fare insieme qualcosa per Canale5 ma che poi non andò più in onda. E quindi ci siamo incontrate lì e ci siamo salutate, contentissime di rivederci. Poi venne anche una volta a Sarabanda come ospite in una puntata in cui c’erano molti cantanti... Si è saputa reinventare, perché alla fine s’è messa a studiare, ha fatto del teatro di qualità! Poi adesso che è la donna di una persona bella, positiva secondo me è una valore aggiunto, no?

Patrizia Abbadi (dedica)Senti, quindi, tu li dentro stringesti rapporti di amicizia con…
Ho ancora fortissimi rapporti d’amicizia con Daniela che è da poco diventata anche la mia vicina di casa. Il rapporto nacque proprio durante il programma, diventammo quasi sorelle, io la “adottai” perché ero più grande, lei stava qui per motivi di studio, io la andavo a prendere con la macchina, la riaccompagnavo, veniva a casa mia, litigava con mia madre… E’ diventata una persona di famiglia e adesso non ne posso più fare a meno. Mio figlio la considera come una zia. Poi sono ancora in contatto con Chiara, Veronica, Alessia Barela e Francesca Pettinelli.