Intervista a Pamela Petrarolo

Pamela PetraroloIntervista rilasciata nel 2006.

Allora Pamela, sono passati 10 anni, cosa è successo in questo lungo periodo e chi è Pamela oggi?
Iniziamo col dire chi è Pamela oggi che magari è più semplice: Pamela oggi è felicemente moglie di un meraviglioso agente di viaggi che si chiama Gianluca e ancora più felicemente mamma di una splendida bambina di 3 anni che si chiama Alice. Nel poco tempo libero che mi rimane, tra lo studio di recitazione e di canto, insegno danza, funky e hip hop a delle bambine e delle adolescenti. Ho preso il diploma di insegnante di danza perché mi piace l’idea di trasmettere a queste bambine parte della mia passione, perché possano crescere con l’amore per questo lavoro… Naturalmente da prendere con molta cautela, con molta serenità e con la consapevolezza che tutto un bel giorno potrebbe crollare, però anche per permettere loro di non perdere mai quello stesso sogno che io ho avuto a 5 anni e che ancora oggi coltivo. Subito dopo Non è la Rai ho iniziato a fare tante serate in cui, sulla scia del grande successo ottenuto nella trasmissione, mi esibivo nei vari locali. Poi ho avuto un periodo di malattia (che non sto qui a raccontarvi perché lo avete letto sui giornali) la cui riabilitazione è durata più di 2 anni. Da lì sono stata per 3 anni a Firenze, al Larione 10 che è uno studio di registrazione molto famoso, dove incidono Ligabue e Irene Grandi per esempio, per provare a incidere un disco inedito e per poter andare a Sanremo. Purtroppo questo disco non è mai stato realizzato per il semplice motivo che non sentivo miei i pezzi che venivano scritti per me. Avrei potuto incidere qualsiasi cosa se avessi voluto, ma volevo realizzare un disco che entrasse nelle mie corde, vocalmente parlando e che fosse vicino a quello che era il mio stile e cioè uno stile molto blues, molto black, abbastanza ritmato. Spesso invece mi venivano presentate delle canzoni melodiche che di conseguenza non sentivo mie. E quindi ho preferito aspettare. Nel frattempo ho conosciuto l’amore! Ho conosciuto mio marito e, benché la passione per questo mestiere fosse rimasta intatta, la voglia di ricominciare si era smussata perché in quel momento nella lista delle mie priorità al primo posto c’era mio marito e la voglia di costruire una famiglia che è sempre comunque stato il mio sogno anche da ragazzina. Dopo 3 anni di fidanzamento, Gianluca ed io ci siamo sposati e dal nostro matrimonio è nata Alice. Ora che Alice inizia ad essere un po’ più grandicella posso iniziare di nuovo a lavorare con serenità. Ora sono seguita da un nuovo agente, una persona molto capace e della quale sono anche molto amica che si chiama Walter Garibaldi. Con lui sto percorrendo una strada estremamente positiva la cui prima tappa sarà il teatro. Sto infatti lavorando ad uno spettacolo teatrale che si chiamerà “La fortuna vien dal cielo”, con il quale debutterò al teatro 7 a Roma il prossimo 3 gennaio. Saremo in scena fino al 21 e poi stiamo mettendo a punto anche una tournée estiva in cui porteremo in giro per l’Italia questo spettacolo. Come sapete, per me questo in teatro è un vero e proprio debutto, sono alla mia primissima esperienza ma sono a mio agio: il teatro è un mondo che sento molto vicino a me e al mio modo di essere. Essendo un’artista versatile, il palcoscenico è il posto ideale per esprimere il mio talento a 360 gradi, avendo quindi la possibilità di ballare, cantare e recitare.

Chiaramente ti facciamo il nostro in bocca al lupo per questa esperienza! Torniamo a Non è la Rai, dopo il programma,ti sei sentita un po’ abbandonata?
La parola “abbandonata” non mi piace molto perché non esprime il mio stato d’animo dell’epoca. Finita la trasmissione mi sono ritrovata a vivere una sorta di déjà vu, ero nella stessa situazione in cui mi trovavo all’inizio di Non è la Rai: ero una delle tante che però aveva alle spalle un’esperienza importante… Come sicuramente ricorderai, io nasco artisticamente con “Domenica In”, dove, a 12 anni, già presentavo in una fascia pomeridiana. Per cui ero cosciente della grande fortuna che avevo avuto ma non per questo avanzavo pretese. Questo era lo stato d’animo con cui iniziai Non è la Rai e lo stesso con cui uscii da lì dentro: non avevo la pretesa di fare chissà cosa, avevo molta più voglia di studiare, perché ero giovane e mi sentivo particolarmente fortunata rispetto alle mie coetanee ad aver fatto a soli 18 anni così tante cose: a 12 anni presentatrice, a 14 ballerina, a 17 già avevo inciso due dischi, uno di cover e uno di pezzi scritti appositamente per me, avevo duettato con Giorgia e con Fiorello, avevo fatto tante ospitate importanti, avevo avuto recensioni positive su giornali importanti, ero amata dai critici… Poi ci sono stati una serie di eventi, una serie di situazione che non mi hanno permesso di fare quell’exploit che in molti ancora oggi non si spiegano. Spesso incontro gente per strada che non si capacita di come mai una come me non stia in tv… La risposta che do a loro (ma che prima di tutto do a me stessa) è semplicemente che durante questi anni di sosta ho avuto molti momenti di transizione, molti momenti in cui io stessa non ero sicura di cosa fare. E non ti nego che in alcuni momenti ho anche preso in considerazione l’ipotesi di mollare tutto perché avevo trovato l’amore, avevo la possibilità di costruirmi la famiglia che avevo sempre sognato, essendomi diplomata insegnante avevo la possibilità di aprirmi una palestra…

Pamela PetraroloProbabilmente poi non hai neanche trovato grandi porte aperte…
Ma no, non è stata neanche una questione di porte aperte! La responsabilità non è da attribuire agi addetti ai lavori perché le proposte non sono mancate. Finita Non è la Rai mi fu proposto di presentare il karaoke in giro per l’Italia al posto di Fiorello, poi però non si registrò più la puntata zero perché non ci fu da Pubblitalia la possibilità di sponsorizzare quella trasmissione e quindi i finanziamenti per tenere in piedi un programma come quello. Poi c’era in ballo Sanremo ma non usciva mai il pezzo che potesse andare bene… Poi ci si mise anche Boncompagni che mi tenne per quasi 3 anni in stand by dicendomi di non fare nulla perché aveva pronto qualcosa per me ma poi non se ne fece più nulla…

… Questo qualcosa non era “Macao”, vero?
No no, era tutt’altro progetto. Ma ero io la prima a non crederci molto…Quindi capisci che gli anni passavano e dentro di me si affievoliva anche quella voglia di continuare a fare i provini…

… Eppure a Non era la Rai dicesti di averne fatti tanti…
In realtà ne feci pochissimi. Provai a fare il provino per il musical di Franco Miseria e per il musical di Gino Landi e non andarono bene… Ma non chiedetemi il motivo!

Per il marchio di Non è la Rai per caso?
Probabilmente sì, ma forse il vero motivo non si saprà mai!

Subito dopo Non è la Rai, Ambra condusse “Generazione X”. Dedicarono una puntata proprio a Non è la Rai e furono invitate molte ragazze fra cui Angela, Eleonora, Francesca Pettinelli, Maria Teresa…. Tu eri la grande assente! Non ti invitarono o non ci andasti tu?
No, fui invitata ma, devo essere sincera, non me la sentivo di andare. Stavo provando a incidere il disco in quel periodo e volevo un pochino staccarmi dal marchio del programma. Ma semplicemente quello, non perché non mi facesse piacere rincontrare le altre ragazze.



Ti sono mai stati proposti dei reality?
Sì, me ne sono stati proposti diversi e anche di recente. Sono stata contenta che le produzioni mi abbiano presa in considerazione ma personalmente ho sempre nutrito forti perplessità, in particolare per la lontananza forzata da mia figlia per tutto quel tempo. Però mai dire mai…

Ci puoi dire quali sono stati i reality che ti hanno contattata?
No dai, non mi sembra opportuno...

Nell’estate del 93, voi siete state ospiti a “Bellezze al bagno” per promuovere la seconda compilation di Non è la Rai. Se non sbaglio quella era la vostra prima incursione in un’altra trasmissione televisiva. E ricordo che quell’anno ci fu il delirio: eravate amatissime, tutti vi osannavano e l’attenzione che c’era intorno a voi faceva invidia anche alle più grandi rock star. Poi 2 anni dopo, nel 95, siete state ospiti al “Disco per l’estate” in cui insieme ad altre ragazze cantasti “Luglio” e “Sei diventata nera”, incise appositamente per l’occasione… Grandissime contestazioni! Dal pubblico partirono fischi, gestacci e anche il presentatore Gigi Sabani non sapeva come comportarsi… Cosa mi puoi dire a proposito?
Quell’esperienza fu tragica, perché ci trovò assolutamente impreparate: tieni presente che dovunque andassimo eravamo sempre amatissime. In quel contesto ci siamo sentite come estraniate, immerse in una realtà nella quale non ci riconoscevamo. Comunque abbiamo fatto lo stesso il nostro spettacolo e ce ne siamo tornate a casa… Certamente non eravamo felici di quello che era successo perché capisci che trovarsi tutte quelle contestazioni non è piacevole per nessuno, ancora meno per delle ragazze di neanche vent’anni. Il perché di quelle contestazioni non te lo so dire, forse ci trovammo di fronte un pubblico più snob, forse la nostra partecipazione in una manifestazione del genere non venne vista di buon occhio, non lo so! Non ti nascondo comunque che finita la prima esibizione siamo state tentate di non tornare a fare la seconda. Poi però fui proprio io a invitare le altre a comportarci come delle professioniste e a dimostrare fino in fondo quello che sapevamo fare.

Pamela PetraroloSu internet si è parlato molto di te e si parlava di un disco autoprodotto che si sarebbe dovuto chiamare “In pectore”…. Me lo confermi?
No, non è mai stato vero.

Di una canzone che si sarebbe dovuta chiamare “D’istante”…
No, non è vero neanche questo…

Nell’estate del 97 uscirono delle tue foto di nudo in spiaggia… Rubate o concordate?
Erano delle foto assolutamente rubate! Anche perché, quando le foto sono concordate in genere ti ritrovi per tutta l’estate con le tette al vento su tutti i giornali. E invece quell’episodio si chiuse lì. Fra l’altro quella non era neanche una giornata da andare al mare, infatti in spiaggia c’eravamo solo io e la mia amica. Ad un certo punto uscì un po’ di sole e, siccome in spiaggia non c’era nessuno e noi eravamo dietro ad un paravento di vimini, ho pensato di togliermi il reggiseno… e invece i paparazzi mi avevano bella che seguita!

Fra l’altro, già a Non è la Rai ti era successo un episodio simile…
Quello però fu un vero incidente, molto traumatico per me…

… sì, però i cattivi dicono che quella parte della trasmissione (e cioè la classifica dei dischi più ballati in discoteca), fosse registrata e quindi, volendo, poteva essere tagliata…
Sì, ma non ero io a decidere… Innanzitutto a me venne garantito che non si era visto nulla… E invece si era visto tutto, è andato su “Blob” per non so quanto tempo, si trova ancora su internet… ma del resto si vede benissimo che fu un incidente, no?

Sì, che fosse un incidente è fuor di dubbio, però se il pezzo era registrato poteva essere tagliato, no?
Ti ripeto, la scelta non dipendeva da me. Tagliare quel pezzo significava rifare tutto dall’inizio e sai, quando registri una cosa è un casino rifarla anche perché un episodio del genere a loro chissà quanto ha fruttato in termini di audience! Mi hanno ingannata dicendomi che non si era visto nulla e invece quando andò in onda, mio padre mi fece un cazziatone che non potrò mai dimenticare.

Guadagnavi bene a Non è la Rai?
Si, decisamente sì! Percepivo molti soldi, anche perché io avevo 3 contratti diversi: quello di coreografa, quello di cantante e in più ero una delle reginette della trasmissione.

Giusto per toglierci la curiosità, visto che è una domanda che facciamo a tutte ma abbiamo ricevuto mille risposte diverse, quanto guadagnava esattamente una ragazza di Non è la Rai? I soliti ben informati dicono che Ambra prendesse 500.000 lire al giorno, tu 300.000 e le altre 100.000…
Guarda, a me non piace molto parlare di compensi, anche perché penso che alle persone in realtà non interessi molto. Se incontro una persona per strada il mio primo pensiero non è certo il suo 740. Credo che le persone vadano apprezzate per quello che fanno e non per quanto guadagnano.

Però guadagnavi più delle altre ma meno di Ambra…
Io non lo so, perché non so quanto guadagnava Ambra. Quindi non posso sapere se guadagnavo addirittura più di lei perché non gliel’ho mai chiesto quanto prendesse lei!

Tu sei stata anche l’unica a cantare dal vivo a Non è la Rai: ricordo come fosse ieri il tuo duetto con Giorgia. Come nacque la cosa?
Fu qualcosa di assolutamente improvvisato. Devi sapere che lei mi stima da morire, mi invita sempre ai suoi concerti e in quell’occasione mi chiese di cantare con lei. Io non avevo paura di cantare dal vivo, ma così, senza provare neanche una volta, non me la sentivo e la pregai di non farmi scherzi. Lei mi disse di non preoccuparmi e invece lo scherzetto me lo fece. Per fortuna andò benissimo e fra l’altro quel momento ebbe un ascolto altissimo, scese tutta la RTI di Canale 5 a complimentarsi con me. Ricordo il tutto con molto molto piacere.

C’è un giochino che ci piace fare con tutte le ragazze, ma con te, per una questione di numeri, è impossibile farlo… Chiediamo se vi ricordate tutte le canzoni che avete cantato a Non è la Rai… A te vorrei chiedere solo il numero.
Guarda, se avessi un po’ di tempo per pensarci forse ci arriverei, ma sono talmente tante che qualcuna la dimenticherei sicuramente. Le facciamo vedere la lunghissima lista… Oh mio Dio ma tutte queste ho cantato? Pensa, a parte quelle che sono uscite nei dischi, io neanche ce le ho le altre!

In mezzo a tutte queste canzoni ne ricordi qualcuna con particolare piacere?
Fra le cover, in assoluto la mia preferita è “Another night”, la adoro proprio! Seguita da “You make me feel like a natural woman”. Poi anche “Freddo” che fu scritta per me da Peppi Nocera ma che poi non venne inserita in “Niente di importante” e non so come mai…

Allacciasti rapporti di amicizia a Non è la Rai?
Sapete tutti della grande amicizia con Emanuela Panatta, anche con Ambra per un lungo periodo, con le gemelline Costanzo, con Angela e con Eleonora…

E con chi invece sei ancora in contatto?
Con Emanuela e con le gemelline. Con Angela ogni tanto ci sentiamo e ci vediamo a scuola di danza e recentemente ho sentito anche Ambra, con la quale siamo state un’ora al telefono e ci siamo dette di tutto e di più.

Pamela PetraroloA proposito di Ambra, nel 1997, ti invitarono al “Maurizio Costanzo Show”, in una puntata dell’uno contro tutti con ospite proprio lei. E tu facesti una domanda per la quale i fan di Ambra ti odieranno nei secoli: “Tu pensi di saper cantare e ballare bene?”
Sinceramente non ricordo questa domanda… Mi dispiace per i fan di Ambra, comunque c’è da dire che ero molto giovane e che in quel periodo fra noi c’era un po’ di maretta per delle chiacchiere che c’erano state. Ma credetemi, oggi stimo moltissimo Ambra, la trovo una bravissima professionista. Dici che i suoi fan mi perdoneranno adesso? Ride.

Quindi non è vero che tu e Ambra vi odiavate, sfatiamolo questo mito…
Ma non è vero assolutamente, siamo state anche in vacanza a Londra insieme, andavamo spesso a cena insieme, dormivamo insieme, passavamo molto tempo insieme. Il tutto è successo dopo Non è la Rai per le chiacchiere di fan che amavano lei e odiavano me o viceversa che si sono divertiti a seminare zizzania fra di noi e, come sai, le cose riportate da terze persone sono sempre fonte di guai.

E questa è la versione ufficiale. Ci dici la verità?
E’ questa la verità! Io Ambra l’ho sempre stimata per il suo lavoro e sono convinta che meriti in pieno il suo successo.

Ok, senti parliamo dei tuoi dischi? Come ti vennero proposti?
Allora, innanzitutto io non sapevo di saper cantare, perché non avevo mai studiato per farlo. Boncompagni mi diede da cantare “Respect” incisa da una corista e ascoltandomi canticchiare sulla voce della corista mi spedì in sala d’incisione dicendomi che dovevo assolutamente provare a cantare con la mia voce. E ricordo che il primo pezzo che feci fu proprio “Respect”. La feci una volta sola e quella fu la definitiva, non la ripetemmo una seconda volta.

Ma l’idea del disco nacque dopo, o mentre registravi già sapevi che i pezzi avrebbero fatto parte di un album?
Quando registrai il mio secondo pezzo, che fu “You make me feel like a natural woman”, Boncompagni fece chiamare i miei genitori per comunicare loro che avrei inciso un disco. Pochi giorni dopo ci fu l’incontro con Magrini che all’epoca era il capo della RTI Music, per la firma del contratto. Puoi immaginare la felicità di una ragazzina ancora minorenne nel realizzare un disco!

Disco che fra l’altro andò molto bene…
Andò molto più che bene! Tieni presente che ero un’esordiente, il disco era composto da cover…

Ti ricordi esattamente quanto ha venduto quel disco?
In verità non l’ho mai saputo con esattezza. Approssimativamente intorno alle 70.000 copie. Il secondo invece un po’ meno, intorno alle 55.000… Sono comunque dei risultati ottimi! Tieni presente che oggi non si vendono più questi dischi, oggi se vendi 20.000 copie sei già primo in classifica… sono cambiati i numeri di riferimento.

Il secondo disco invece come venne?
Si pensò che un disco di inediti mi potesse aiutare ad uscire un pochino più come solista e a sfruttare la grande vetrina di Non è la Rai per promuoverlo. Non mi piace paragonare i miei due dischi, ma capisci quanto mi inorgogliva il fatto che venissero scritti dei pezzi apposta per me. Era il sogno di molte lì dentro che avrebbero potuto farlo e invece non gliel’hanno fatto fare… Quindi in quel momento toccai davvero il cielo con un dito.

Di “Buona Domenica” e di Costanzo che mi dici?
Quando fui ospite a “Buona Domenica”, fu Irene Ghergo a chiamarmi. Ricordo che quella mattina stavo dormendo e a momenti cadevo dal letto! Ride. Irene mi disse che Costanzo voleva vedermi e che c’erano grandi novità per me. Lì a “Buona Domenica” sembrava una riunione di Non è la Rai: c’era la Freddi che presentava, la Quaranta e Miriana ospiti… Costanzo mi lasciò grandissimo spazio, mi fece cantare e ballare.

Poi però non ci fu un seguito?
No, non ci fu un seguito perché Costanzo a Buona Domenica è già circondato da tantissimi giovani di talento che provengono dalla scuola di “Amici”.

E invece l’ospitata dalla Cortellesi com’è nata?
Paola mi cercò tramite un suo autore. Anche lei mi stima molto e mi voleva per fare la scenetta che avete visto e io, più che altro per simpatia, ci andai…

Su internet si vociferò molto dopo quell’ospitata dalla Cortellesi di un tuo imminente ritorno in tv…
Ammazza ma su internet non si parla altro che di me? Ride. Non è vero neanche questo. Ma mi togli una curiosità? Visto che quando non c’era niente si è detto tanto, ora che c’è molto in ballo che si dice di me?

Ora non si vocifera più, ora si sa con certezza perché lo hai fatto sapere a noi e noi abbiamo comunicato la grande notizia.
Ah ok, allora basta vociferare, da ora in poi solo notizie certe che sarà mia premura comunicarvi… E ce ne sono di cose in ballo!

Ok! Poi andasti anche dalla Pivetti a “Fa la cosa giusta” e dicesti di aver abbandonato ogni velleità artistica… cos’è cambiato nel frattempo?
Non dissi esattamente così. La domanda fu molto diretta: Irene mi chiese cosa volevo fare da grande. Premettendo che andai lì al sesto mese di gravidanza, per cui capirai come la mia mente fosse veramente molto lontana dalla televisione, risposi che sogno di fare questo mestiere fin da piccolissima ma la mia intenzione è quella di fare qualcosa di prestigioso, qualcosa di importante e di gratificante per me.

Pamela Petrarolo (dedica)A proposito di queste figure che basano il loro successo sulla bellezza fisica, durante lo speciale di Happy Channel andato in onda lo scorso 26 settembre, Miriana ha detto che tu le hai confidato che, a tuo avviso, il motivo per il quale non hai fatto successo è la tua scarsa avvenenza… 
Miriana ha detto una cosa non vera su di me e mi ha ferita molto. Anche perché non capisco a che scopo inventarsi una cosa del genere dal momento che io l’ho sempre stimata e difesa in più circostanze. Comunque spero di avere presto la possibilità di incontrarla per chiarirci e risolvere tutto.

E delle altre che parlarono male che mi dici?
Non ti dico nulla, concludo l’intervista dicendoti che l’invidia è davvero una brutta bestia. Ride.